‘Dal cielo al cuore’ alla Delfini, Lorenzo Lunati racconta la sua nuova installazione

(foto Campanini-Baracchi)

“Se tutte le stelle del cielo a un certo momento venissero giù”, così immaginava Lucio Dalla in una delle sue canzoni forse più ispirate: “Felicità”. Ed è quello in fondo che accade nel chiostro di Palazzo Santa Margherita a Modena, dove al centro si è conficcata proprio una stella. Ed è solo una delle tante opere che compongono l’articolata installazione “Dal cielo al cuore” dell’artista Lorenzo Lunati (foto), che fino a domenica 26 novembre arricchisce di suggestioni non solo il chiostro ma anche il cortile del nespolo della Biblioteca Delfini, in corso Canalgrande. Cuori, stelle e alieni benevoli, in un clima fiabesco non privo di ironia.

Lorenzo, cosa unisce il cielo al cuore?
Forse l’infinito. Ero interessato all’ampiezza sia del cielo che del cuore. Nel cielo ci sta un sacco di roba, c’è la fantasia, l’immaginario ci si perde; nel cuore altrettanto, è un involucro che contiene l’immenso. Sono due universi che viaggiano insieme, condividono un infinito.

Come ha preso forma l’installazione?
Ho deciso di realizzare queste sculture perché sentivo l’esigenza di esprimere queste cose, ma in effetti c’è stata una scintilla che ha fatto scatenare il progetto. Questa estate ho visto una stella che emanava una luce davvero forte, inusuale e ho cominciato a pensare: chissà quanto ha assorbito delle speranze, dei desideri di noi che la guardiamo da milioni di anni, gente che gli ha riversato addosso sogni, passioni. Ho immaginato che questa stella non ce la facesse più e venisse giù e si schiantasse al centro del chiostro. Io l’ho portata qui alla Delfini e, spero, non potrà che portare fortuna. I desideri sono sempre cose belle, con una stella a portata di mano puoi attingere alla bellezza.

Hai sempre detto che non conta solo l’opera, ma il luogo la ospita dev’essere magico. È così anche per la Delfini?
Sì, è così, e questo luogo mi è piaciuto subito. Come il cuore, questo luogo ha le risonanze infinite di tanti ragazzi e ragazze che passano di qui per leggere, scoprire, studiare, chiacchierare. Mi ha stupito, passandoci molte ore durante l’allestimento, vedere quanta vitalità ci fosse nel chiostro. È tutto un mondo che non ricordavo che esistesse.

Il disegno e la musica sono state le tue passioni di ragazzo. I libri invece, quanto sono stati importanti.
Molto, ma credo di essere stato un po’ dislessico, quindi in realtà facevo una gran fatica ad accanirmi sui libri. Ho ovviato cercando appunto altre vie di espressione.

Cielo e cuore rimandano anche a un’altra dicotomia: fiaba e sogno.
Certo, sono due dimensioni presenti. C’è Goldrake, c’è l’infanzia, un luogo dove da sempre io vado a navigare con la mente. Lì mi trovo bene. La cosa incredibile è anche quella del potere dell’arte, dell’essere in qualche modo creatore di qualcosa. Quella stella al centro ho voluta metterla io lì, fondendo in un tutt’uno realtà e fantasia.

Nel cortile interno del nespolo ci sono degli alieni…
Sono alieni e per me sono una componente fondamentale perché rimandano alla scoperta del diverso che magari spaventa, fa paura. È un omaggio alla diversità. Gli alieni arrivano, generano domande, inquietudini, cosa faranno, poi ti accorgi che sono presenze dalle quali attingere, che ti arricchiscono.

Tra l’altro quel cortile è frequentato soprattutto dai bambini
Infatti ho deciso di sistemarli lì perché i bambini sono quelli che hanno meno preconcetti, sovrastrutture mentali, non si spaventano, per loro è tutto naturale.

Nel chiostro c’è anche un divano dove ci si può sedere accanto a un alieno. In generale che tipo di fruizione prevedono le opere?
Sono sculture da osservare: ognuna ha un titolo che può offrire una suggestione, poi ognuno le interpreta a modo suo.

Di solito la Lunati Manifacturing lavora su commissione. In questo caso?
Qui volevo semplicemente dire delle cose mie. Sono sculture che mi vengono naturali, non sono progetti a lungo termine, è qualcosa di molto più istintivo.

Alcune opere, in questa occasione, vedono l’intervento di un’altra artista, è così?
Sì, è Malisa Catalani, in arte Malisarts, che lavora in modo straordinario con la luce, crea ferite dalle quali far riemergere appunto la luce. Le sue sono sculture illuminate. Così le ho chiesto di intervenire in alcune opere: in un cuore ora c’è l’oro, e nella stella l’argento.

Le opere sono liberamente visibili negli orari di apertura della biblioteca. “Dal cielo al cuore” è accompagnata da un contest online che invita gli utenti della biblioteca ad abbinare un’opera (o un suo dettaglio) a un libro del cuore, utilizzando i canali social della biblioteca. L’immagine più votata sarà la vincitrice dell’iniziativa.

di Francesco Rossetti

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