Grandi dischi da riscoprire: The Rolling Stones, “Tattoo You”

The Rolling Stones – “Tattoo You” (40th anniversary edition)

Pubblicato nell’estate del 1981, “Tattoo You” è stato spesso considerato da appassionati e addetti ai lavori l’ultimo vero grande album dei Rolling Stones. Un giudizio condivisibile, anche se tra i dischi successivi della band britannica, sia “Voodoo Longue” (1994) che “Steel Wheels” (1989) non sono affatto male. Ma l’aspetto più curioso di “Tattoo You” sta nel fatto che Jagger e Richards siano riusciti a mettere insieme un vero capolavoro assemblando degli scarti. Infatti, dopo il tour americano del 1981 per il criticato “Emotional Rescue” (1980), gli Stones avevano in programma di partire per un tour mondiale nel 1982, ma non avevano il classico album da promuovere. Keith Richards, da poco disintossicato dopo anni di droga ed eccessi, diede l’incarico a Chris Kimsey, collaboratore della band, di ricercare negli archivi e riascoltare ore di registrazioni effettuate tra il 1972 e il ‘79. Da quei nastri furono estrapolate dieci canzoni che, messe a posto con qualche sovraincisione, si amalgamarono perfettamente in un album diviso volutamente in due parti: la prima più rock’n’roll e vibrante e la seconda più intima e quasi soul.

L’apertura del disco fu affidata a “Start me Up”, un rock tipicamente stonesiano che risaliva alle sessions di “Some Girls” (1978), caratterizzato da un potente riff chitarristico che sarebbe diventato negli anni uno dei più celebri e riconoscibili non solo tra i brani degli Stones. Altro singolo di grande impatto fu “Waiting on a Friend”, ballata dedicata all’amicizia tra uomini, rimasta fuori da “Goat Head Soup” (1972), a cui fu aggiunto per l’occasione l’assolo di sax di Sonny Rollins. Ma tutto l’album funziona alla grande e brani come la potente “Slave”, dalle sessions di “Black and Blue” (1976) o la sognante “Heaven”, outtake di “Emotional Rescue”, non hanno perso smalto nemmeno oggi a 40 anni dalla loro pubblicazione. Nella nuova edizione deluxe, che vuole celebrare il 40° anniversario del disco, troviamo un secondo CD con nove canzoni inedite, tra cui spiccano la grintosa “Living in the Heart of Love”, l’intensa ballata “Fast Talking, Slow Walking”, ancora dalle sessions di “Goat Head Soap”, e la prima versione reggae-rock di “Start me Up”. E per chi non ne avesse abbastanza c’è anche un’edizione superdeluxe con un intero concerto tenuto a Wembley nel giugno del 1982.

di Giovanni Botti

 

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