Il disco della settimana: “Live at the Capitol Theatre”, l’ultimo live di David Crosby

Pubblichiamo la recensione dell’ultimo album dal vivo di David Crosby e della sua Lighthouse Band, pubblicata su Vivo poco prima della scomparsa del grande musicista californiano. Buona lettura e buon ascolto.

David Crosby & The Lighthouse Band – “Live at the Capitol Theatre”

Ho 80 anni e il tempo che mi resta è poco, quindi voglio tirar fuori quanta più musica possibile, purché sia buona”. A dirlo, in una recente intervista, è stato David Crosby, spiegando la sua grande verve artistica che lo ha portato a pubblicare ben cinque album negli ultimi otto anni. Un ritmo incredibile per uno che, prima di “Croz” del 2014, non registrava un disco solista da circa 20 anni. E prima di far uscire un nuovo album in studio con la Lighthouse Band, che ha detto essere già pronto, il mitico musicista californiano ne ha fatto uscire, a fine 2022, uno dal vivo, il primo di questa ultima e ricca fase della sua carriera. Il disco, che contiene anche una versione in DVD, propone un concerto al Capitol Theatre di New York, tenuto sempre con la Lighthouse Band, composta da Becca Stevens, Michael League e Michelle Willis, che chiudeva il tour dell’album “Here If You Listen” nel 2018.

Crosby e i suoi compari propongono versioni acustiche e raffinate di alcuni classici dell’artista, da “Laughing” a “Carry Me”, passando per una lunga e intensa rilettura di “Deja Vu”, affiancati da brani più recenti provenienti soprattutto dagli album “Lighthouse” (2016) e dal già citato “Here If You Listen”. E bisogna dire che l’atmosfera creata da Croz e dalla sua band è di grande fascino, grazie a suoni splendidi e a impasti vocali che non hanno nulla da invidiare a quelli di CSN. Crosby da anche spazio alle due giovani cantanti che propongono ciascuna una propria composizione: molto bella “Regina” di Becca Stevens con una evoluzione quasi pop, interessante anche “Janet” di Michelle Willis, tra Joni Mitchell e certe sonorità degli Steely Dan. Altro momento magico è la riproposizione di “By The Light of Common Day”, deliziosa ballata che chiudeva l’album “Lighthouse” e che ha portato per la prima volta alla ribalta la voce della Stevens, mentre la chiusura è affidata a una versione acustica e quasi minimale di “Woodstock”, classico di Joni Mitchell reso immortale da Crosby, Stills, Nash & Young. La classe davvero non ha età.

di Giovanni Botti

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