“I dettagli del Male”, la nuova indagine del Commissario Cataldo. Intervista al giallista Luigi Guicciardi

Una morte apparentemente normale, quella di un ingegnere geotecnico, trovato senza vita nudo sul letto dalla moglie al rientro dalla scuola di danza, che però presenta alcuni aspetti che stonano, come un’assicurazione sulla vita di un milione di euro, non pagabile in caso di omicidio. Inizia così “I dettagli del male”, il nuovo romanzo di Luigi Guicciardi, che vede il ritorno del commissario Cataldo, dopo aver lasciato, momentaneamente, spazio al commissario Laudani, protagonista del fortunato “I segreti non riposano in pace”, uscito lo scorso autunno. E a fare da sfondo alle indagini c’è sempre Modena, una Modena ancora una volta diversa rispetto ai romanzi precedenti. “A farmi pensare a questa storia sono stati due spunti – racconta Guicciardi – la realtà delle scuole di danza che stanno fiorendo a vista d’occhio e il sisma del 2012, che ha coinvolto parecchi comuni della provincia ed è una ferita ancora aperta perché non tutto è stato sistemato. Previdi, la vittima, era un ingegnere geotecnico tra le altre cose incaricato delle perizie sull’abitabilità post sisma, quindi arbitro di molti interessi di parte, mentre la moglie è un insegnante di lettere al Tassoni che frequenta una scuola di ballo. Cataldo si trova ad indagare su più piste, quella passionale, ma anche quella professionale”.

Luigi, 21 romanzi e ogni volta una Modena diversa, nonostante non sia una città così grande…
Credo che Modena sia a metà strada tra una metropoli, dove il delitto è all’ordine del giorno e dopo 24 ore non fa più notizia, e un piccolo borgo dove tutti sanno tutto di tutti. Solo un’ambientazione è tornata in due romanzi, quella delle cliniche di chirurgia estetica. Per il resto la nostra città continua ad offrire realtà e location sempre diverse. Questa volta ci sono ad esempio due piccoli vicoli che sfido i modenesi a riconoscere, vicolo del Giardino vicino alla stazione e vicolo de’ Grassetti, laterale di via dei Servi. C’è la Modena ricca, quella ad esempio del centro commerciale I Portici, di via Stanguellini, con i nuovissimi palazzi di fronte alla Maserati, ma anche quella popolare della Caritas in strada San Cataldo.

Com’è cambiata la nostra città rispetto alle prime indagini?
Secondo me è cambiata molto. Pur essendo rimasta molto bella in alcune zone del centro storico, si è però imbruttita nelle periferie, penso ad esempio a viale Gramsci, al parco XXII Aprile e a quartieri come la Madonnina o la Sacca. Si è anche imbarbarita nella microcriminalità ed è una città meno sicura di prima, c’è più omertà, la gente esce meno la sera e quindi, per le indagini di Cataldo, ci sono meno testimoni oculari. E’ una città che si è un po’ chiusa e Cataldo, certe volte, lo dice.

Il commissario Cataldo invece chi è oggi?
E’ un uomo che ha superato i 60 anni ed è al culmine della maturità professionale, ha una esperienza indagatoria notevole e soprattutto, dopo 20 anni, conosce Modena molto bene. Ha un nuovo amore difficile, una restauratrice di mobili che si lamenta del fatto che lui vive solo per il suo lavoro, ma è tornata a Modena anche la sua ex moglie dopo la morte dell’avvocato calabrese con cui era andata a vivere a Reggio Calabria portando con sé i suoi figli. In questo romanzo c’è un momento, secondo me molto bello, in cui Cataldo è atteso da sua figlia di 18 anni che vuole parlare con lui perché spera ancora di vedere la famiglia riunita. Come andrà a finire lo lascio scoprire ai lettori.  

La cronaca quotidiana continua a offrire spunti interessanti?
Assolutamente si, anche quando non sono necessariamente spunti di cronaca nera. Qui ad esempio, come dicevo, c’è il sisma, il cratere o le scuole di danza che stanno aprendo anche vicino a casa mia. L’importante è che sia una storia di fantasia aggiornata sulla contemporaneità.

In conclusione dacci un’anticipazione. Nel prossimo romanzo ci sarà Cataldo o Laudani?
In realtà non ho ancora deciso. Ho in mente la trama, che prende spunto dal famoso caso del mostro di Modena, quello degli anni ’90. Ci sono alcuni omicidi e soltanto al terzo qualcuno fa notare al commissario, Cataldo o Laudani, come il misterioso assassino stia imitando il modus operandi del mostro, ancora senza nome e senza volto.

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien