Il disco della settimana: “Be Right Here”, il southern rock dei Blackberry Smoke

Blackberry Smoke – “Be Right Here”

I Blackberry Smoke sono una delle band più apprezzate della generazione southern-rock degli anni Duemila. Fondati ad Atlanta, in Georgia, ad inizio del nuovo millennio, album dopo album e concerto dopo concerto, hanno accresciuto il loro seguito anche nel nostro paese dove sono considerati da molti come gli eredi dei mitici Lynyrd Skynyrd. E in effetti il sound del gruppo capitanato dal chitarrista, cantante e compositore Charlie Starr affonda le sue radici in quello dei fratelli Van Zandt anche se, col passare degli anni, le capacità compositive degli Smoke sono cresciute, trovando, in alcuni casi, una strada più personale.

Il nuovo album, l’ottavo in studio della loro discografia, arriva a tre anni dal precedente e apprezzato “You Hear Georgia” e ne conferma i tanti pregi e anche qualche difetto. La produzione è ancora affidata a Dave Cobb e il menù di questo “Be Right Here” propone il consueto mix di tosti rock’n’roll chitarristici, un pizzico di blues qua e la e qualche bella ballata che vira verso il country. Un disco che infonde positività e che ha come unico neo, forse, quello di non osare abbastanza e di non essere troppo originale, anche se, ad onor del vero, da una band di southern-rock, nel 2024, non è l’originalità ciò che ci si aspetta.

Dieci le canzoni nella track-list, che si apre con il solido e tosto rock-blues di “Dig a Hole” e che prosegue con l’arioso country-rock “Hammer and the Nail”, in puro stile Lynyrd Skynyrd. “Be Right Here” è un album suonato e cantato benissimo, che si ascolta tutto d’un fiato, dalla prima all’ultima nota, nel quale spiccano un paio di brani di qualità superiore. Innanzitutto la deliziosa “Azalea”, acquerello acustico che mette in mostra l’ottima interpretazione vocale di Starr. E poi il brillante rock di “Little Bit Crazy”, aperto da un coro gospel e caratterizzato da profumi stonesiani. Chiusura affidata a “Barefoot Angel”, bella ed intensa ballata southern che rievoca gli anni ’70. Un album decisamente piacevole e perfetto da ascoltare in viaggio.

di Giovanni Botti

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