Persone & Storie: Flavia Fratello, le notizie spiegate bene

Volto noto dell’informazione de La7, Flavia Fratello (foto) sarà nella sua Modena a fine mese per partecipare allo Smart Life Festival, in programma dal 28 settembre al 1° ottobre. Due gli appuntamenti che la vedranno coinvolta sabato 30: alle 11 il talk “Diritti, economia e istituzioni nell’era dell’Intelligenza Artificiale”; alle 17.30, nel teatro della Fondazione San Carlo, l’incontro dal titolo “Come le macchine sono diventate intelligenti senza pensare in modo umano”. Nel frattempo su La7 conduce ogni mattina alle 7 una rassegna stampa dal taglio personale, tanto da chiamarsi “Edicola Fratello”.

Come sta andando?
Molto bene. Abbiamo come parametro di riferimento Paolo Sottocorona, meteorologo amatissimo e campione di ascolti. Bene, a quanto pare siamo a un soffio dal picco raggiunto da Paolo.

Come si struttura una rassegna stampa? Potrebbe realizzarla anche l’intelligenza artificiale?
La mera lettura delle prime pagine potrebbe farlo anche un robot, infatti non è quello che propongo io. Ho avuto l’incarico di offrire una lettura ragionata. Cerco subito di individuare qual è la tendenza complessiva, su cosa si indirizza la maggior parte dei giornali, con cosa aprono, cosa sottolineano. Una volta inquadrato il mood della giornata, cominci a sfogliare le pagine interne ed è come dare forma a un ‘giornale dei giornali’, tirando i fili di una specie di tela immaginaria che va a comporre un altro arazzo. Metto a confronto le opinioni diverse, osservo come le notizie vengono date, cerco di mettere le notizie in connessione tra loro, offro spunti di ragionamento, questa è la parte più creativa, quella che può far pensare: ok, questa rassegna stampa vale la pena di essere seguita. Ovviamente per un lavoro di questo tipo ci vuole del tempo.

Quindi, a che ora ti svegli?
Alle 3.45. Faccio colazione, un po’ di attività di risveglio, mi butto sotto la doccia, mi vesto con gli abiti preparati la sera prima, inforco la bicicletta e raggiungo lo studio.

Hai collaboratori?
No, la rassegna stampa è quanto di più personale esista. Al massimo i collaboratori possono segnalarti un pezzo, un’intervista imperdibile, ma tanto sfogliando i giornali la troveresti comunque. Certo, ho una produzione che mi supporta. Per permettere alla regia di mettere in onda le pagine che farò vedere, consegno la lista ordinata dei giornali entro le 6.30. Poi vado al trucco, schiarisco la voce, controllo che tutto sia a posto e faccio un ultimo check con la regia. Se per caso nel frattempo succede qualcosa di clamoroso e ci arrivano le immagini dai circuiti internazionali, è previsto che possa commentarle in diretta.

Puoi raccontare come sei diventata giornalista?
Per caso. O meglio, sono sempre stata una ragazzina a cui piacevano le notizie. A casa mia entravano sempre un paio di giornali, prima di andare a scuola si ascoltava il giornale radio di Gustavo Selva, detto Gustavo Belva, su Radio2.

Che studi hai fatto?
Ho fatto il Muratori poi mi sono laureata in Storia Moderna e Storia dell’Arte a Bologna. Da modenese, facevo la pendolare su e giù. Negli anni universitari, un giorno mi arriva a casa una telefonata dalla Gazzetta di Carpi. Cercavano collaboratrici. Il mio nome era stato segnalato al caporedattore da una signora che mi aveva conosciuto in treno e riteneva fossi adatta. Mi propose un incontro. Andai perché sono curiosa e se mi dicono vieni a conoscere una cosa nuova, io vado. Così ho cominciato, mi è piaciuto da subito. Poi è venuta l’esperienza in radio. Ruggero Po mi chiamò a Modena Radio City, dove feci il praticantato. Non ho fatto scuole di giornalismo, ma quella che un tempo si chiamava gavetta, cercando di imparare da tutti.

Quando sei approdata al piccolo schermo?
Nel 1991 Videomusic cercava giovani redattori, andai a Roma a fare un provino senza conoscere nessuno, due giorni dopo trovai un messaggio in segreteria telefonica: abbiamo scelto te. Poi sono arrivate le esperienze a TeleMontecarlo e infine a La7.

Come si lavora con Mentana?
Molto bene, non ti mette dei paletti, ma è un direttore molto esigente e severo. Non ti dice mai brava, semmai lo sai tu.

A Modena sei affezionata?
Sì, ci torno spessissimo, non ho mai spostato la residenza.

Un’ultima domanda tornando al tema di Smart Life Festival: l’intelligenza artificiale sostituirà i giornalisti?
Penso di no. Certo, se devi riportare dei dati, l’AI magari lo fa meglio, non sbaglia, è ordinata e precisa. Ma se devi fornire un’interpretazione critica, l’AI è ancora un po’ claudicante.

di Francesco Rossetti

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