Il Modena dei giovani: l’intervista a Roby Malverti

Roby Malverti, dopo la burrascosa parentesi nella Beretti del Modena, ha deciso di ripartire nell’ambiziosa “Accademia Modena Fc 1912”. Insieme, abbiamo parlato del passato, della sua nuova avventura e del futuro.

Com’è stata l’esperienza alla Beretti?
E’ stata sicuramente un’esperienza positiva. Dal punto di vista sportivo siamo stati in testa fino a quando la Federazione ci ha imposto l’alt. Le vicissitudini hanno rafforzato ancora di più l’attaccamento, mio e dei ragazzi, alla maglia e alla squadra della propria città. Nonostante l’epilogo, questa esperienza ci ha lasciato qualcosa che non dimenticheremo mai. L’affetto dei tifosi e l’attenzione mediatica di quel periodo ci ha dato ancora più carica.

Perché successivamente ha scelto di passare all’Academy?
Ho sempre pensato a fare il bene della società. Nel momento in cui, da parte della dirigenza dell’Academy, mi è arrivata l’offerta di una collaborazione, non ho avuto difficoltà ad accettare. Stiamo cercando di costruire qualcosa di importante da consegnare nelle mani della nuova società, in modo che non riparta da zero.

Che progetto avete? Quando verrà creata la nuova società del Modena calcio, che ruolo avrà l’Academy?
L’idea dei dirigenti è sempre stata quella di rafforzare un movimento e di mettere a disposizione, di quella che sarà la nuova società, una scuola calcio e alcune squadre del settore giovanile, che potranno poi essere integrate e completate con quelle altre annate che si sono disperse dopo la radiazione. Chiaramente noi non potremmo imporci con nessuno: la decisione finale spetta dunque ai dirigenti che verranno.

Come si fa a creare un settore giovanile importante?
L’esperienza mi ha fatto comprendere quali siano i principi alla base di un buon progetto: pazienza, lavorare con lungimiranza, non avere troppa fretta e soprattutto mettere in risalto la crescita individuale del ragazzo, a discapito quindi dei risultati negativi. Serve inoltre grande passione e una predisposizione particolare, perché le valutazioni che vengono fatte nell’ambito di una scuola calcio o settore giovanile, non sono le stesse che vengono fatte sugli adulti.

Quanti ragazzi avete e com’è organizzata l’Academy?
L’Academy è formata da 160 ragazzi della scuola calcio, ovvero le annate dal 2012 al 2008, a cui sono stati aggiunti, col benestare del curatore fallimentare della Federazione, tre squadre del settore giovanile, degli anni 2007-2006-2005, per un totale di circa 200 bambini. Le annate più grandi continueranno a disputare i rispettivi campionati; mentre i più piccoli parteciperanno a tantissime manifestazioni, a seconda della fascia d’età. Il nostro obiettivo è quello di farli giocare tanto e farli divertire, perché anche attraverso il divertimento si ottiene un percorso di crescita adeguato. Cerchiamo pure di avere un dialogo con le famiglie, per far capire loro bene quali sono i nostri valori e i nostri principi.

Quali sono dunque i valori che cercate di trasmettere sia ai ragazzi ma anche ai genitori?
Noi abbiamo delle regole, che devono essere rispettate sia da parte dei bambini che da parte delle famiglie che li accompagnano. E’ evidente che i bambini stanno attraversando una fase di crescita importante, dove l’aspetto educativo e formativo prevale su ogni altra cosa. Quindi il lavoro sul campo è importante, ma lo sono altrettanto i principi e i valori che tentiamo di trasmettere. Noi inoltrecerchiamo di essere molto attenti a tutto e episodi di violenza e offese dei genitori sugli spalti non se ne sono mai verificati.

di Mattia Amaduzzi

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien