‘Lotteremo fino all’ultima domenica’, Andrea Rovina e la stagione del Giacobazzi Modena Rugby

(foto Sara Bonfiglioli)

Il Giacobazzi Modena Rugby 1965 ingrana la quinta, arrivando a cinque vittorie consecutive in altrettante giornate di campionato. Un ruolino di marcia davvero incredibile per la squadra di mister Andrea Rovina la quale, nello scorso weekend, ha avuto la meglio anche dei Lions Amaranto, con il risultato finale di 55-32, andando al riposo nel primo tempo addirittura sul 29-6. Con questa vittoria, i geminiani sono saldi al secondo posto in classifica, a – 1 dalla capolista Rugby Viadana 1970. Questa settimana, noi di Vivo abbiamo intervistato proprio mister Rovina, il quale ci ha raccontato i segreti di questa lunga striscia di vittorie.

Mister, vi aspettavate un inizio del genere?
Si, lo auspicavamo, ma al tempo stesso sapevamo che non sarebbe stato facile, perché avevamo un calendario difficile, con due scontri diretti importanti in casa, con Bologna e Florenzia. La nostra speranza era quella di inanellare una serie di vittorie consecutive perché, nonostante l’inizio difficile, conoscevamo il potenziale dei nostri giocatori.

Oltretutto una di queste vittorie è avvenuta nel derby col Formigine…
I derby sono partite difficili, a se stanti, che esulano da ogni logica di classifica, nei quali la fanno da padrone la competitività della squadra e la voglia di vincere. Siamo andati là sapendo che non sarebbe stato facile fare risultato, anche perché loro venivano da una vittoria fuori casa. I ragazzi però sono sempre stati sul pezzo, e sul finale ci siamo ulteriormente sbloccati, andando ad arrotondare il punteggio.

Adesso osserverete un turno di riposo, come vi siete organizzati per gli allenamenti? Disputerete un’amichevole?
Si, la pausa è dovuta alle Autumn Nations Series, una finestra internazionale di partite. Per il match dell’Italia terranno fermi i campionati. Per quello che ci riguarda, utilizzeremo questa pausa per dare un fisiologico riposo a chi ha fatto più minutaggio, e chi ha giocato con qualche acciacco. I ragazzi stanno lavorando duramente dal 22 agosto, hanno avuto un solo weekend libero, quindi hanno bisogno di recuperare sia mentalmente che fisicamente. Dopo la pausa avremo un altro ciclo di cinque partite fino a Natale, con due scontri molto importanti.

Uno dei punti di forza del Modena Rugby è sempre stato quello di puntare su ragazzi cresciuti nel proprio vivaio. Anche quest’anno questa mentalità non è cambiata?
Assolutamente. Abbiamo già inserito nel gruppo due ragazzi che hanno l’età per il settore giovanile, e che stanno giocando con continuità. La filosofia della società continua ad essere rispettata e siamo molto contenti di questo fatto. Anzi, laddove sia possibile, vogliamo anticipare l’inserimento in prima squadra per i ragazzi che hanno le capacità, per dare loro sempre maggior esperienza, in modo tale che, quando non giocano con noi, possano tornare coi compagni più giovani, portando con loro quello che hanno imparato, per far si che ognuno possa ambire di arrivare tra i grandi quanto prima.

La serie B che tipo di campionato è?
E’ andata via una squadra schiacciasassi come il Rugby Parma, che l’anno scorso ha monopolizzato il campionato dall’inizio alla fine. E’ più equilibrato per la testa della classifica, con sicuramente un paio di squadre che non hanno nascosto le loro ambizioni di promozione.

Quali sono dunque gli obiettivi del Modena Rugby?
Vogliamo lottare fino all’ultima domenica per raggiungere la posizione più alta a cui possiamo ambire. Se qualcuno ha le velleità di vincere il campionato, noi vogliamo renderci competitivi, per capire dove possiamo arrivare con il valore di tutti i nostri ragazzi. Non ci poniamo alcun limite.

Qual è lo stato del rugby dopo gli anni difficili della pandemia?
Il Covid ha lasciato strascichi importanti. Purtroppo ci sono squadre, tra cui anche noi, che hanno avuto delle defezioni, con qualche ragazzo che non ha più ripreso. I settori giovanili sono stati depauperati. Il nostro sport è stato ferito ma vedo che è rimasta una grande voglia e passione tra chi continua a praticare questo sport. I nostri ragazzi sono ancora più motivati a recuperare quello una stagione particolare, com’è stata quella passata e quella della ripresa.

di Mattia Amaduzzi

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