Storie Gialloblu: quando il Modena, battendo il Bari, conquistò la serie A

(foto archivio)

Era il 3 giugno del 1962 e a Modena c’era grande attesa per la partita del pomeriggio contro il Bari, ultima giornata del campionato di serie B. I canarini allenati da Vittorio Malagoli, infatti, si giocavano una clamorosa promozione in serie A a 13 anni di distanza dall’ultima partecipazione. Un risultato particolarmente inatteso alla vigilia, visto che quella gialloblu era una squadra neopromossa e non godeva certo dei favori del pronostico. Per completare l’impresa bisognava battere al Braglia un Bari ormai salvo, nonostante i sei punti di penalizzazione rimediati dalla giustizia sportiva.

Era stato un campionato di serie B decisamente equilibrato quello della stagione 1961-62, nel quale, a parte il Genoa, nettamente superiore e promosso con sei giornate d’anticipo, ben sei squadre si erano giocate fino all’ultimo gli altri due posti rimasti per salire in A. Innanzitutto Napoli e Lazio che erano, assieme al Genoa, le grandi favorite della vigilia (i partenopei, quell’anno, vinsero addirittura la Coppa Italia, unica squadra di una categoria inferiore alla A a riuscirci assieme al Vado). E poi il Modena, il Verona, la Pro Patria e il Messina. A 90 minuti dal termine i canarini erano secondi con un punto di vantaggio sul Verona e due sul Napoli, che avevano sì una partita da recuperare, ma era lo scontro diretto fra di loro. Per festeggiare quindi bisognava soltanto battere il Bari.

Era un pomeriggio particolarmente caldo, quello di quel 3 giugno, quasi da estate anticipata e al Braglia erano 15 mila i tifosi e appassionati accorsi a spingere gli uomini di Malagoli verso l’impresa. Dopo un solo minuto di gioco però tutto lo stadio ammutolì. I pugliesi, alla prima azione di gioco, erano andati in vantaggio con Virgili che, servito da Visentin, si allargò sulla destra sorprendendo Goldoni e battè il portiere Balzarini con una precisa conclusione in diagonale. Il Modena però non si scompose, iniziò a macinare gioco e trovò il pareggio al 29′, dopo un paio di recuperi clamorosi della difesa del Bari, in particolare una respinta sulla linea di un difensore su conclusione a colpo sicuro di Marmiroli. L’assist fu dello stesso Marmiroli, dopo un bel dribbling su un centrocampista avversario, e l’ala Vetrano, andata via in velocità, raccolse il passaggio del compagno e scaraventò il pallone in rete all’incrocio dei pali con un tiro potente. Al 43′ arrivò il sorpasso dei gialloblu ancora sull’asse Marmiroli-Vetrano. Questa volta fu il centrocampista a siglare uno spettacolare gol a conclusione di un doppio scambio con il compagno.

La situazione si era completamente capovolta e i canarini cominciarono a cercare soprattutto di controllare il risultato provando a chiudere il match in contropiede. Al 37′ della ripresa arrivò il gol del definitivo 3-1 di nuovo con Vetrano, che trasformò in rete con un potente tiro una punizione a due orchestrata con Tinazzi. Ormai il ritorno in serie A era cosa fatta e al fischio finale ci fu la tradizionale e festosa invasione di campo da parte dei tifosi gialloblu. L’impresa era compiuta. In due anni i canarini erano saliti dalla C alla A, un capolavoro che sarebbe riuscito di nuovo, 40 dopo, alla Longobarda di Gianni De Biasi.

di Giovanni Botti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien