Carpi: il 25 aprile Vinicio Capossela in concerto. Con lui Carlo Lucarelli, Massimo Zamboni e tanti altri

Vinicio Capossela, il grande cantautore cresciuto dalle nostre parti, il 25 aprile sarà in Piazza dei Martiri per un concerto a ingresso gratuito. Il programma di LiberAzioni!, promosso dall’Amministrazione comunale e dai componenti del Tavolo della Memoria di Carpi, propone alle ore 17 gli interventi dal palco dello scrittore Carlo Lucarelli, della giornalista de L’Espresso Floriana Bulfon e di Jovan Divijak che fu l’artefice della difesa di Sarajevo durante l’assedio serbo dal ‎5 aprile 1992 – 29 febbraio 1996: alle ore 18 il concerto di Capossela, che avrà come ospiti il chitarrista Massimo Zamboni (ex CCCP e CSI) e il Coro delle Mondine di Novi e altri artisti a sorpresa.

Il palco sarà posizionato circa a centro piazza, rivolto a nord. Gli ingressi per il pubblico sono previsti di fronte al Duomo (con controlli previsti dalle disposizioni sulla sicurezza), a partire dalle ore 16, fino a una capienza massima di 8mila persone. L’ingresso per i diversamente abili sarà invece sia dal lato Duomo che dal lato Teatro, con area riservata.

A proposito del 25 aprile Vinicio Capossela ha scritto

Sono sempre stato abituato a considerare il 25 aprile una festa nazionale sacramente laica, come un 25 dicembre che cade di primavera. Una festa che celebra la nascita dell’uomo libero, dell’umanità che ha saputo guadagnarsi la libertà attraverso la propria lotta partigiana: una data immutabile ed eterna, come il cielo, come il Natale. Eppure, con il passare degli anni, si sente sempre più la necessità di difendere il significato di questa festa che incredibilmente rischia di sbiadire con il tempo. Ci sono parole, frasi, date che anche solo al suono hanno un significato. “25 aprile” ha il suono della primavera, di popolo nel senso più nobile, di comunità. Il 25 aprile per chi come me è cresciuto in Emilia è davvero la festa popolare per eccellenza, così tradizionale da poter apparire quasi vecchia. Ma il rischio di invecchiare il 25 aprile non lo sta correndo perché quel senso di liberazione, quell’affrancamento dal fascismo e dalla guerra che ne è conseguito, non è materia inanimata. È corpo vivo che richiede impegno affinché il suo significato più profondo si rinnovi nel quotidiano di ciascuno attraverso libere azioni. Anche la musica può essere una liber-azione. Cantare in coro fortifica e tonifica gli animi, crea quel senso di responsabilità condivisa e libera dall’isolamento che ci rende prigionieri delle nostre paure. Per questo rispondiamo all’invito di Carpi, allargando gli inviti a tutti coloro che desiderano unirsi al nostro canto: al coro delle Mondine, ai cori di parte, partigiani, ai musicisti d’Emilia, e al grande compagno Massimo Zamboni“.

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