Fondazione San Carlo, la seconda parte del progetto Rivoluzioni

Il progetto Rivoluzioni, giunto alla sua seconda edizione, rappresenta un importante investimento culturale per diffondere la conoscenza della storia del ‘900 attraverso un approccio multidisciplinare e coinvolgente. Gli eventi conclusivi di questa edizione contribuiscono a valorizzare il patrimonio storico del secolo scorso e a fornire gli strumenti per leggere i cambiamenti di oggi. Una mostra che ci riporta agli inizi del ‘900 per comprendere il valore rivoluzionario della fotografia, il suo ruolo nel documentare e fare conoscere l’Italia dei borghi e soggetti lontani ed esotici, è stata inaugurata lo scorso venerdì 5 aprile. Si tratta di “VISIONI STRA/ORDINARIE. La rivoluzione delle immagini fotografiche” presso la Sala dei Cardinali della Fondazione San Carlo e sarà possibile visitarla fino al 4 maggio.

Il programma prosegue con un altro oggetto rivoluzionario, la bicicletta. il 15 aprile alle ore 18 presso la Casa delle Donne, Stefano Pivato dell’Università di Urbino terrà una conferenza su “Dalla modernità all’antimodernità: elogio della bicicletta”, preceduto dalla lettura scenica “E io pedalo. Donne che hanno voluto la bicicletta” a cura dell’attrice Donatella Allegro.

Il 19 aprile alle 17,30 si torna alla Fondazione San Carlo per la conferenza di Karin Pallaver dell’Università di Bologna su “Obelischi e leoni – L’Italia e la memoria del colonialismo” seguita il 10 maggio alle 17,30 da Felice Cimatti dell’Università della Calabria su “Il peso del ricordo – Il difficile rapporto tra memoria e oblio”. Entrambe le conferenze fanno parte di un ciclo di approfondimento sul ruolo dei Monumenti nella storia dell’uomo e saranno affiancate da un podcast che ospiterà approfondimento su eventi, persone e monumenti che hanno fatto la storia del ‘900.

Nel mese di maggio il progetto si dedicherà al ruolo rivoluzionario dell’educazione con il contributo del poeta e critico letterario Alberto Bertoni che interverrà il 9 maggio alle ore 18 in Fondazione San Carlo su “Inchiostri democratici – Fra biro e bic, le penne in rivolta” cui seguiranno nella Chiesa di San Carlo l’11 maggio alle 20 e il 12 maggio alle 17 due rappresentazione di uno spettacolo teatrale scritto e interpretato da studentesse e studenti universitari in collaborazione con STED dal titolo “RIVOLUZIONI oggetti, canzoni e altri racconti“.

Uno spazio significativo del progetto Rivoluzioni è stato dedicato alla didattica. Sono stati realizzati sette laboratori nelle scuole superiori di Modena e provincia, laboratori dove le ragazze e i ragazzi delle scuole coinvolte  hanno avuto la possibilità si scegliere i loro Oggetti rivoluzionari, di esprimere il loro punto di vista e di comprendere l’attualità dei diritti umani.

Uno strumento importante per le scuole è il portale web https://rivoluzioni.modena900.it che attraverso una timeline propone una cronologia di eventi cruciali sia in ottica globale che locale, e numerosi approfondimenti di luoghi e biografie sulla storia politica, sociale e culturale della città di Modena. Un primo resoconto del lavoro delle scuole si terrà il 27 maggio alla Casa delle Donne con l’evento “Revolution lab. La storia del Novecento in 30 oggetti” che vedrà la Generazione Z raccontare le rivoluzioni e i diritti che hanno contraddistinto il Secolo breve.

Si aggiungeranno inoltre una serie di video interviste dedicate alla ricezione nella comunità modenese del Concilio Vaticano II e una serie di video pillole che affiancheranno gli incontri sugli Oggetti rivoluzionari con le testimonianze di donne e uomini modenesi: saranno coinvolti docenti, protagonisti delle comunità di base e della società civile, oltre a rappresentanti delle istituzioni civili e religiose (dal prof. Paolo Trionfini al vicesindaco Gianpietro Cavazza, dall’esperto di Concilio Vaticano II Gianmaria Zamagni all’arcivescovo don Erio Castellucci).

Obiettivo di Rivoluzioni è proporre una riflessione, utilizzando diversi strumenti e linguaggi, sui grandi cambiamenti del ‘900 con un approccio multidisciplinare, confrontando la dimensione globale con la storia di Modena. La seconda edizione ha preso il via nell’autunno del 2022 e ha già visto il coinvolgimento di oltre 1800 persone che hanno partecipato agli eventi in presenza, più di 180 mila sono state la visualizzazione delle conferenze solo su Youtube e oltre 20 mila i visitatori che hanno consultato il sito del progetto.

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