Giuseppe Maria Soli: il 20 ottobre al via le celebrazioni per i 200 anni dalla morte

Artefice del rinnovamento artistico e urbanistico modenese, fondatore e primo direttore della scuola che oggi è l’Istituto d’arte Venturi, Giuseppe Maria Soli fu architetto di spicco del ducato estense tra Sette e Ottocento e tra i protagonisti della diffusione della cultura neoclassica a Modena nel periodo che dalla fine dell’Antico regime giunge fino alla Restaurazione.

Oggi, a duecento anni dalla morte, avvenuta a Modena il 20 ottobre 1822, il pittore e architetto modenese, autore della sede storica dell’Istituto Venturi di via Belle Arti e del completamento e ristrutturazione del Palazzo Ducale, viene celebrato con un convegno internazionale di studi, mostre, conferenze e visite guidate che hanno l’intento di farne conoscer la vicenda umana e professionale, mettendo in evidenza il ruolo che ebbe in ambito locale, italiano ed europeo.

Il programma dal titolo “Giuseppe Maria Soli. Un architetto modenese tra Antico Regime e Restaurazione” è stato presentato questa mattina, dai promotori dell’iniziativa, nel cortile dell’Esedra della sede storica del Venturi, in via Belle Arti, dove si è concluso di recente, a cura della Provincia di Modena, l’intervento di restauro che ha riguardato intonaci, tinteggi e stucchi della facciata principale e lo stesso cortile a esedra. Alla conferenza stampa sono intervenuti Andrea Bortolamasi, assessore alla Cultura del Comune di Modena; Licia Beggi Miani, segretaria generale Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti; Francesca Piccinini, direttrice Museo Civico di Modena; Gabriella Morico, coordinatrice del progetto per l’Istituto Venturi; Vincenzo Vandelli, tra i coordinatori del convegno, Sofia Cattinari, presidente Ordine degli architetti di Modena.

Elogiato da Canova, dallo storico dell’arte Francesco Milizia e dallo stesso Napoleone, Giuseppe Maria Soli svolse un ruolo primario nella formazione tecnica e artistica dell’Italia napoleonica lasciando segni nell’immagine della città ancor oggi fortemente riconoscibili. Dopo un periodo di oblio, sarà Adolfo Venturi, il padre della storia dell’arte italiana, a restituirgli il giusto rilievo anche nell’insegnamento artistico a Modena e nella salvaguardia del patrimonio artistico cittadino ed estense.

Le celebrazioni riserveranno un’attenzione particolare al contesto storico e culturale nel quale Soli visse e operò, ponte fra due secoli, in cui si delineò la congiuntura politica, culturale e disciplinare che avrebbe influenzato i destini dei protagonisti dell’architettura italiana del primo Ottocento.

E un ruolo speciale lo avranno gli studenti e i docenti dell’Istituto “Adolfo Venturi”, le cui origini risalgono al 1785, quando il duca Ercole III d’Este affidò all’architetto Giuseppe Maria Soli l’istituzione, la progettazione, l’organizzazione e la direzione della scuola di Disegno di Figura, di Nudo, di Scultura e di Ornato divenuta poi Accademia Atestina di Belle Arti e infine, nel 1923, Istituto d’Arte “A. Venturi”. Nel solco della poliedricità del “padre” dell’Istituto, gli allievi, con il coordinamento dei docenti, hanno realizzato materiali grafici, reportage fotografici, il modello ligneo della scomparsa porta Sant’Agostino e il sito web www.giuseppemariasoli.itdedicato all’itinerario delle architetture di Soli con relativo tour guidato, dal titolo “Nel segno di Soli” che si terrà su prenotazione il 22 e 23 ottobre.

Le iniziative nell’ambito di “Giuseppe Maria Soli. Un architetto modenese tra Antico Regime e Restaurazione” sono promosse da Museo Civico di Modena, Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti, Iis. “A. Venturi”, Fondazione Architetti della Provincia di Modena con il patrocinio delle Università di Bologna e Parma, della Provincia di Modena e dell’Ufficio Beni Culturali Arcidiocesi di Modena e Nonantola e dell’Archivio di Stato; si avvalgono del sostegno di Opificio Bio Aedilizia, di Ceramiche Marca Corona, Candini Impresa di restauro e Amici delle Galleria Estensi.

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