Negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, con un picco di diagnosi che riguardano prevalentemente ansia e depressione: in particolare i sintomi depressivi sono quintuplicati, oggi si ritiene che colpiscano una persona su tre. A farne le spese sono soprattutto i giovani, le donne, gli anziani e le persone delle fasce più povere e disagiate, e l’Oms lancia l’allarme, a livello globale, su un imminente sorpasso: la prevalenza delle patologie psichiatriche sta per superare quella delle malattie cardiovascolari. Per accendere i riflettori sull’importanza di garantire il diritto alla salute mentale, a pochi giorni di distanza dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, torna Màt, la Settimana della Salute Mentale, a Modena dal 19 al 26 ottobre (www.matmodena.it): otto giorni per raccontare l’universo della salute mentale attraverso un ricco ed eterogeneo programma di dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali che conta un centinaio di appuntamenti che si svilupperanno sui distretti della provincia di Modena. “Prendersi cura” è il focus di questa edizione, che viene declinato negli ambiti e settori più delicati della salute mentale: dai giovani e adolescenti con le loro problematiche – legate alle seconde e terze generazioni di immigrati, alla percezione del corpo con il body shaming e i disturbi alimentari, all’autismo sempre più diagnosticato -, all’ambito carcerario e alle situazioni di fragilità, come quelle degli anziani e della tossicodipendenza.
Promossa dall’Azienda USL di Modena e organizzata da Arci Modena, la manifestazione è realizzata grazie al contributo di Fondazione di Modena e di BPER Banca. La Settimana della Salute Mentale coinvolge a fianco delle istituzioni pubbliche, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale e i gruppi informali di cittadini attivi: la manifestazione è gratuita e aperta a tutti. La salute mentale è una componente essenziale della capacità di resilienza delle comunità, ed è quindi fondamentale attuare politiche nazionali che promuovano sistemi di salute mentale inclusivi, efficaci e a tutela dei diritti. “Il contesto attuale, come dimostra l’aumento di diagnosi di patologie psichiche, ci impone un’attenzione ancora maggiore sulla cura della salute mentale e sulla prevenzione – sottolinea la Direttrice generale dell’Azienda USL di Modena Anna Maria Petrini – i nostri servizi socio-sanitari sono continuamente aggiornati e rimodulati proprio per rispondere ai differenti e nuovi bisogni della popolazione con attenzione particolare agli adolescenti e alle loro problematiche in continua evoluzione. Un’assistenza che vede lavorare in rete la parte sanitaria, le politiche sociali, il mondo della scuola e il mondo del lavoro, valorizzando il contributo del terzo settore e dell’associazionismo di settore”.
Eppure, nonostante una crescente diagnosi di patologie psichiche continua a registrarsi una flessione nei fondi a disposizione di questo settore: “L’invito a “prendersi cura” vede come destinatari anche chi lavora ogni giorno nel campo della salute mentale: medici e psicologi, infermieri e assistenti sociali, operatori del privato sociale e tutti coloro che dedicano la vita ad aiutare gli altri – stretti tra l’incudine di una sanità sempre più burocratizzata e il martello di bisogni crescenti – sono esposti a stress, esaurimento e burnout. Occorre ricordare che non possiamo versare acqua da un contenitore vuoto – sottolinea Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche dell’Azienda Ausl di Modena, nonché Presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP) – Rischiano di diventare contenitori vuoti i servizi pubblici, carenti di personale, e rischia di svuotarsi di entusiasmo e carica vitale anche chi continua per scelta o necessità a lavorarci. “Prendersi cura” di chi si prende cura significa prevedere condizioni di lavoro adeguate e attenzione alla cura di sé e all’equilibrio tra lavoro e vita privata. Per questo Màt anche quest’anno invita la comunità a confrontarsi con le proprie vulnerabilità, stimolando una riflessione profonda sulle barriere – visibili e invisibili – che ancora persistono nel contesto della salute mentale. Creando connessioni, rafforzando le reti di supporto, costruendo nuove reti solidali per combattere solitudine e isolamento, nella convinzione che solo una comunità consapevole, accogliente e inclusiva è in grado di “prendersi cura” dei propri membri più fragili, trasformando la salute mentale in un tema di responsabilità condivisa, di opportunità di crescita collettiva e di coesione”.
Infoline: tutto il programma su www.matmodena.it