Castelnuovo secondo il sindaco: l’intervista al Primo Cittadino, Massimo Paradisi

Dallo scorso giugno è sindaco di Castelnuovo e in questi primi cinque mesi Massimo Paradisi, 36 anni, in precedenza project manager in un’agenzia di comunicazione, ha dovuto già affrontare diverse questioni spinose, dalla vicenda della Castelfrigo e del distretto delle carni al tema della sicurezza, ormai diffuso in tutti i Comuni. Con lui abbiamo fatto una lunga chiacchierata.

Sindaco, partiamo proprio dalla sicurezza. Anche a Castelnuovo è partita l’esperienza dei Controlli di Vicinato che in altri comuni ha ottenuto buoni risultati…
E’ vero, alcuni gruppi di vicinato sono già attivi soprattutto nelle frazioni, anche se mancano ancora a Montale. In questi gruppi ovviamente è importante avere presente il responsabile della Polizia Municipale, che aiuta a filtrare le segnalazioni e a intervenire nelle situazioni più gravi.

Esperienze come questa, però, non possono bastare. Avete in programma anche altri interventi?
Certamente. Questa dei controlli di vicinato è un’iniziativa che non deve sopperire alle eventuali mancanze delle forze dell’ordine, ma aiutarle fornendo delle segnalazioni. Credo che sia importante cercare di avere sempre più agenti per smistarli meglio sul territorio, ma anche cercare di rivitalizzare tutti gli angoli di Castelnuovo, perchè i luoghi più abbandonati sono un terreno più fertile per chi vuole delinquere. Infine abbiamo anche un’altra formula di volontariato in qualche modo legata ai controlli di vicinato, quella dei volontari civici, che sono persone che prestano il loro servizio in termini di controllo e di presidio dell’area, nelle scuole, nei parchi e in altre zone della città.

Parliamo di lavoro. La vicenda Castelfrigo e le problematiche relative al distretto delle carni sono di grande attualità. Il Comune in tal senso ha la possibilità di fare qualcosa?
E’ un tema su cui stiamo lavorando da varie settimane. E’ ovvio che il Comune di Castelnuovo non ha praticamente nessuna possibilità di intervenire sulle norme che regolano il mercato del lavoro, che sono a volte regionali, nazionali o anche comunitarie. Quello che il Comune può fare, e sta facendo, è cercare di creare un tavolo dove riflettere in maniera concreta sul futuro di questo comparto. La riflessione che noi abbiamo fare, al di la del fatto di risolvere la vertenza sindacale della vicenda Castelfrigo, e quindi aiutare i 127 lavoratori licenziati da un lato e eventualmente seguire se ci sono stati degli illeciti dall’altro, è legata al come dare un futuro a questo comparto che ha delle difficoltà come tanti altri comparti italiani.

La viabilità, in particolare quella legata alla Statale 12, è senz’altro un tema molto sentito sul vostro territorioIn merito c’è stato anche un incontro in Provincia, cosa è emerso?
La via Vandelli è un po’ croce e delizia della nostra zona, nel senso che taglia in due la frazione di Montale, quasi un piccolo Comune. Del progetto di una tangenziale di Montale se ne parla dagli anni ‘80, ma è un progetto che ha sempre trovato l’opposizione dei commercianti, per il timore che questa potesse far morire il centro. Ora speriamo che possa essere ripreso, visto che il completamento di altre assi viarie nella zona potrebbe aumentare ulteriormente il traffico sulla via Vandelli e, di conseguenza, anche nel passaggio da Montale. L’obiettivo comunque è quello di salvaguardare un po’ l’abitato di Montale, sia per quanto riguarda il traffico pesante che in tema di sicurezza stradale. Per questo sono forse più realizzabili altri progetti, tipo l’inserimento di un autovelox o la sostituzione dei due impianti semaforici con due rotonde.

A proposito di Montale, si era parlato di incontri regolari della Giunta in questa frazione…
Montale è una frazione importante, con circa 4000 abitanti è quasi un piccolo Comune. Io tra l’altro ci abito e vivo questa situazione in prima persona. A Montale ci sono già dei servizi decentrati dell’Amministrazione, come la biblioteca o il Centro Civico. Poi, abbiamo di recente previsto la presenza lì della Giunta in alcuni momenti. C’è inoltre sempre un ufficio comunale aperto un giorno alla settimana, per ricevere i cittadini con gli assessori presenti e se qualsiasi cittadino ci chiede un appuntamento e preferisce farlo a Montale non ci sono problemi.

Come vi state muovendo per quanto riguarda la promozione del territorio? Su cosa puntare a Castelnuovo?
Castelnuovo è sicuramente identificata con il monumento del maialino e con l’arte salumiera. Noi però dovremo affiancare a questo aspetta sicuramente importante, anche delle attività culturali, visto che comunque il nostro è un territorio culturalmente ricco. Penso ad esempio alle Terramare di Montale, che raccolgono migliaia di visitatori tutti gli anni, o la tomba di Pavarotti. Come Unione Terre di Castelli abbiamo inaugurato il sito “Vivi, scopri, assapora le Terre di Castelli”, un veicolo per valorizzare il territorio.

La sua precedente attività nel mondo della comunicazione le sta tornando utile in questa prima fase della sua esperienza di Sindaco?
Penso di si. Il lavorare nella comunicazione aiuta a mettersi sempre in un’ottica di ascolto e di confronto. Uno può avere l’idea migliore del mondo, ma se non riesce a comunicarla nel modo giusto rimane solo nella sua testa.

di Giovanni Botti

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