Museo della Figurina: dal 19 maggio al via la nuova mostra di Yannick Jacquet

FMAV Fondazione Modena Arti Visive inaugura il 19 maggio dalle 18 alle 20 al Museo della Figurina Finger plays: dal teatro delle ombre ai social network, un’esposizione del videografo franco-svizzero Yannick Jacquet, a cura di Francesca Fontana.

Il progetto presenta un’installazione inedita concepita da Jacquet appositamente per il Museo della Figurina e in continuità con la ricerca cominciata con l’incisore Fred Penelleper il progetto artistico Mécaniques Discursives (in corso a Palazzo Santa Margherita fino al 20 agosto 2023). Tra le migliaia di materiali conservati nell’archivio del Museo, Jacquet ha rivolto la sua attenzione ad alcune serie di figurine cromolitografiche del XIX secolo raffiguranti bambini che creano giochi di ombre con le mani e che gli hanno ricordato i video di finger dance diffusi dai social network: il fenomeno, che deriva dalla break dance, consiste nella creazione di ipnotiche coreografie attraverso l’uso delle dita ed è diventato virale tra i giovani sulle piattaforme TikTok e Youtube durante il periodo di isolamento imposto dal COVID.

La diffusione delle figurine nell’Ottocento e la viralità della finger dance nella società odierna testimoniano la longeva popolarità dei giochi con le mani: cambia il mezzo di distribuzione, ma la pratica continua. Tale persistenza ha spinto l’artista ad accostare questi gesti provenienti da epoche differenti per costruire ponti, stabilire connessioni e generare collisioni. Un modus operandi evidente anche nel progetto Mécaniques Discursives, in cui la relazione tra epoca Guterberghiana e quella contemporanea dei Big Data genera un sorprendente universo connotato da iconografie immaginifiche e collisioni temporali. Al Museo della Figurina tutto questo confluirà in un’installazione site-specificin cui le figurine di fine Ottocento e inizio Novecento dialogheranno con proiezioni e video, dando vita ad una scenografia ibrida che pone in relazione il teatro delle ombre, gli alfabeti non verbali, il pre-cinema e i social network contemporanei.

Lo spettatore viene catturato dal vortice ipnotico dei movimenti delle dita, ed è portato a riflettere sul valore sociale del gesto, sulla capacità espressiva delle mani e sulla loro potenza comunicativa. La moltiplicazione dell’immagine verticale appare come un rimando alla viralità dei social media che permette di amplificare all’infinito pratiche corporee ancestrali. Yannick Jacquet invita in tal modo a meditare sul rapporto con il corpo e con l’aspetto esteriore in un momento storico in cui le interazioni virtuali risultano ormai onnipresenti. Nella realizzazione di questa mostra, Yannick Jacquet ha coinvolto diversi artisti che hanno lavorato insieme a lui a una creazione originale: l’artista visiva e fotografa Laeticia Bica, il compositore Laurent Delforge e i danzatori Denis Inghelbrecht e Yamuna Kyamo Huygen.

La mostra avrà anche una sua versione virtuale e interattiva contenuta in Minecraft Museum Adventure. Il progetto, sviluppato insieme a Future Education Modena, è incentrato sulla ricostruzione del Museo della Figurina all’interno del celebre videogioco e viene implementato in occasione di ogni nuova mostra. Gli utenti possono così interagire con il patrimonio attraverso una serie di giochi di difficoltà crescente che spaziano dal parkour alla logica.

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