Biblioteche, tra Green Pass e contestazioni: l’intervista alla direttrice Debora Dameri

Per poter studiare, per fare ricerche in internet o consultare i giornali occorre esibire il Green Pass, necessario anche solo per prendere dei volumi in prestito. Le biblioteche sono comprese, infatti, tra i luoghi di cultura per accedere ai quali il Decreto del 23 luglio impone la certificazione. Come va dal 6 agosto, con l’entrata in vigore del Green pass? Lo abbiamo chiesto a Debora Dameri, direttrice delle biblioteche comunali di Modena. “In linea di massima bene – ci spiega – la maggior parte dei nostri utenti si è adeguata senza problemi dimostrando senso di responsabilità: la certificazione, strumento di protezione individuale e sociale a tutela degli spazi comuni, ci ha permesso anche di ampliare alcuni servizi”.

Ci sono state contestazioni o problemi? Anche via social…
Inevitabilmente abbiamo avuto delle contestazioni, non solo sui social, ma anche in Delfini. In parte ce lo aspettavamo. Toni aggressivi, insulti e offese, soprattutto quelle a sfondo sessista, invece, ci hanno colto impreparati: in due occasioni si sono verificati episodi particolarmente incresciosi con alcuni individui che hanno superato il controllo all’ingresso e sono entrati senza Green pass e senza mascherina per protestare. Un’aggressione nei confronti dei bibliotecari e degli operatori, che svolgono il proprio lavoro applicando le disposizioni di legge. In questi casi si rischia anche di interrompere il servizio. Sono fatti gravi che non vanno assolutamente sottovalutati”.

Come siete organizzati per i controlli?
Il Green pass viene richiesto all’ingresso: il personale della cooperativa che ha in appalto la gestione dei servizi biblio- tecari controlla la certificazione tramite Verifica C19, l’app del Governo”.

Gli studenti prenotano ugualmente per studiare o c’è stato un calo?
In estate il calo è fisiologico. In ogni caso, il servizio di pre- notazione dei posti studio è ampiamente utilizzato e apprezzato. A luglio e agosto abbiamo registrato più di 4.500 prenotazioni: 3.112 in Delfini e 1.425 nelle tre biblioteche decentrate. A parte una flessione nei giorni successivi all’introduzione del Green pass, la dinamica delle prenotazioni è tornata quella di sempre, ossia i posti vengono occupati fino a esaurimento, anche se a volte non tutti si presentano”.

E più in generale, avete registrato un calo negli accessi?
Il calo degli accessi è un fenomeno che abbiamo riscontrato ben prima del 6 agosto. Il discrimine è stato l’arrivo del Co- vid-19, per cui distinguiamo tra una fase pre e una post: i posti studio sono dimezzati per garantire le distanze interpersonali, il numero massimo di compresenze contingentato, eccetera. In media, nel 2021, alla Delfini gli ingressi giornalieri sono stati 240. Dopo il 6 agosto 211, ma siamo stati chiusi dal 9 al 14 agosto, mentre erano aperte le biblioteche di quartiere. Il Green pass non sembra aver limitato gli accessi, ma forse è ancora un po’ presto per fare bilanci”.

Emilib, dopo il picco di accessi in lockdown, ora ha cam- biato i suoi numeri?
La crescita della Digital Library sembra inarrestabile e, dopo il grande successo in lockdown, conferma il trend positivo già in corso da alcuni anni: accessi, consultazioni, prestiti e utenti del primo semestre 2021 superano le aspettative, con oltre 1,5 milioni di accessi, più di 2 milioni di consultazioni e quasi 132.000 download di ebook”.

Non le sembra eccessivo vincolare anche il prestito al possesso del Green Pass? Comprensibile chiederlo se un utente si trattiene ore in biblioteca per studiare, ma se la presenza si limita a pochi minuti, osservando le misure che ben conosciamo…
Il Decreto Legge ha introdotto l’obbligo del Green pass per l’accesso a tutti i luoghi della cultura, biblioteche incluse: la certificazione, che tra l’altro ci ha permesso di ripristinare alcuni servizi come la prenotazione dei pc per navigare o guardare un film, è un obbligo di legge a cui dobbiamo attenerci. Mentre per i servizi di ristorazione il Decreto specifica che il Green pass è richiesto solo per il consumo al tavolo, al chiuso, per i luoghi della cultura (tra cui le biblioteche) non fa distinzioni rispetto alle tipologie di servizi”.

Una curiosità, per finire… Come sono cambiate le letture con la pandemia? Ci sono dati insoliti sui titoli richiesti dai lettori?
Le abitudini dei lettori sono rimaste pressoché costanti. Se in alcuni casi possiamo segnalare una certa curiosità sull’argomento “pandemie” e un rinnovato interesse per alcuni titoli, come ad esempio ‘Spillover’, il famoso libro sul tema scritto da David Quammen nel 2012, che dopo il successo iniziale aveva perso un po’ di appeal negli anni seguenti, abbiamo anche utenti che richiedono espressamente ai bibliotecari libri di fiction dove non si faccia nessun accenno a pandemie, contagi o virus…”.

 

di Patrizia Palladino

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