Debiti e bollette in ritardo, migliaia di modenesi a rischio pignoramento, Udicon: “Ora inizia la pandemia economia e sociale”

Boom di richieste di pignoramento per il mancato pagamento delle bollette di luce e gas e le posizioni debitorie competenti all’Agenzia delle Entrate e Riscossione (ex Equitalia). Nelle ultime settimane lo sportello modenese di U.Di.Con. Emilia-Romagna ha gestito diversi casi di cittadini colpiti in maniera tempestiva da atti di riscossione, senza la possibilità di richiedere dilazioni.

Nel momento in cui la pandemia più acuta pare essere finalmente alle spalle, U.Di.Con registra l’inizio di un’altra fase pandemica di tutt’altro genere, quella economica-sociale. In mancanza di ulteriori proroghe fiscali da parte del Governo, infatti, per migliaia di famiglie modenesi in difficoltà si preannunciano mesi durissimi.  I decreti emergenziali che si sono susseguiti nel corso dei mesi hanno prorogato di volta in volta la sospensione dell’attività di riscossione. Molte famiglie sono in crisi, il problema principale era ed è la carenza di liquidità. 

Si ricorda che per rimandare il pagamento delle cartelle e di altri debiti affidati all’Agente della riscossione, ossia avvisi di addebito INPS, accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle entrate ecc, il Governo aveva sospeso i pagamenti dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. Dopo tale data, ossia entro il 30 settembre (31 ottobre per le rateazioni in essere all’8 marzo) si doveva comunque procedere al pagamento, ma con la possibilità di limitare i danni richiedendo una rateizzazione. Stando alle segnalazioni pervenute recentemente a U.Di.Con., però, non sembra esserci questa disponibilità da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione, o comunque sono frequenti i rifiuti a concedere le dilazioni, così come per i casi di ritardo nel pagamento delle bollette pregresse. 

In particolare, allo sportello dell’associazione è stato gestito anche il caso di un neo-pensionato a cui l’ex Equitalia ha addirittura chiesto il pignoramento della pensione a copertura di un debito di 5mila euro ancor prima dell’invio obbligatorio dell’intimazione al pagamento e i canonici 5 giorni successivi da lasciare per regolarizzare la posizione. Si tratta di un evidente errore procedurale, ma che fotografa un quadro difficile che non tiene conto delle difficoltà vissute da tante famiglie in seguito alle conseguenze economiche della pandemia. U.Di.Con. invita i cittadini a prestare la massima attenzione alle tempistiche di pagamento delle cartelle esattoriali e a rivolgersi agli sportelli dell’Associazione in caso di dubbi o di eventuali dinieghi di richieste di rateazione.

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