Intortare: circuire, plagiare, soprattutto sedurre. Così come si rimestano gli ingredienti per la preparazione di una torta, con la stessa cura si procede alla messa in opera di una lusinga, di un irretimento.
L’ intorto può essere di tipo ‘affaristico-economico’, una seduzione cioè in prospettiva di guadagno. Si parlerà quindi di ‘prima fase d’intorto’ a cui seguirà la seconda fase, ovvero ‘l’innasata’ (vedi: deflorazione posteriore subita con utilizzo del sabbione del Secchia come lubrificante). Qui l’allegoria erotica è chiara, in quanto essendo l’innasata assolutamente indesiderata (a parte in alcuni casi selezionati), con essa s’intende una solenne fregatura ricevuta. Diremo perciò ‘intorto a scopo innasatorio’.
Di solito l’intortatore è ben noto proprio in quanto intortatore, ma ciò non gli impedisce di intortare. Anzi. Per qualche bizzarro motivo antropologico, se un intortatore arriva in un consesso di innasabili, questi ultimi faranno a gara nel farsi innasare dall’intortatore pur sapendo a cosa vanno incontro.
Capita di sovente con certi intortatori di ciòspe le quali, non volendo essere chiaramente da meno di altre precedentemente intortate di cui si conosce la triste storia, faranno di tutto per farsi intortare ed innasare dall’intortatore, allungando così la sequenza di innasati ad aeternum.
Tipico travestimento dell’intortatore: apparire come uno che non ha bisogno di intortare. In ambito economico-innasatorio, l’intortatore sfoggerà auto sportive, abiti di sartoria napoletana dallo squisito taglio, Rolex al polso e altri accessori da intorto, tanto che la vittima preposta all’innasata penserà che l’intortatore non avrà certo bisogno di intortarlo.
In campo erotico-sessuale, spesso l’intortatore si presenterà dotato di vistosa pippona al braccio a scopo mimetico, per poi procedere ad innasare a destra e a manca ingenue ciòspe che penseranno di essere state preferite alla vistosa pippona, quando invece si trattava di mignottone prezzolato (a scopo innasatorio).
di Stefano Piccagliani
