Dischi da riscoprire: “Stage Fright”, il terzo album di The Band

The Band – “Stage Fright” (Deluxe)

Se c’è un gruppo che si può considerare alle origini del roots-rock e del cosiddetto Americana sound, tanto di moda in questi anni Duemila negli Stati Uniti, quello è sicuramente The Band. Dopo aver accompagnato con il nome di The Hawks il maestro del rock n’roll canadese Ronnie Hawkins e aver creato grandi canzoni assieme a Bob Dylan nei celebri “The Basemant Tapes”, Robbie Robertson, Rick Danko, Richard Manuel, Garth Hudson e Levon Helm, quattro canadesi e un americano, registrarono nel 1968 il loro primo album come The Band, “Music From Big Pink”, fondendo i vari generi della tradizione americana, country, blues, gospel, soul e rock’n roll. Ne venne fuori una miscela esplosiva per un album straordinario, bissato l’anno successivo da un altro forse ancora più bello e importante, l’omonimo “The Band”, che ottenne anche un notevole successo di pubblico.

Ripetersi dopo due capolavori del genere non era facile, ma la cosiddetta prova del terzo disco fu abilmente superata, nonostante fosse stato composto sotto la spinta della casa discografica, che voleva sfruttare la scia del successo del lavoro precedente, e in un periodo di convivenza difficile tra i cinque membri del gruppo per l’abuso di droghe di Manuel, Helm e Danko. Registrato a Woodstock, dove i cinque musicisti vivevano, “Stage Fright” non deluse le attese e può essere definito come l’ultimo vero grande album di The Band, nonostante a volte si tenda un po’ a sottovalutarlo.

Prodotto da Todd Rundgren, il disco è caratterizzato da un suono più rock dei precedenti e contiene alcune canzoni splendide come l’iniziale “The W.S. Walcott Medicine Show”, un rock-blues con qualche sfumatura New Orleans grazie anche all’uso dei fiati, la celebre “The Shape I’m In”, la ballata “Daniel And The Sacred Harp”, tra country-rock e gospel, e la deliziosa “Sleeping”, con un cambio di ritmo nel ritornello. La nuova edizione per festeggiare il 50° anniversario del disco (in realtà uscì nell’agosto del 1970), contiene un paio di interessanti alternate take (molto bella quella acustica della stessa “Sleeping”) e un intero concerto registrato alla Royal Albert Hall di Londra nel giugno del 1971. Un bel modo per celebrare un album assolutamente da riscoprire.

di Giovanni Botti

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