‘I Fantasmi della Fabbrica Alta’, il nuovo libro di Massimo Bernardi

E’ uscito nelle librerie e online “I fantasmi della Fabbrica Alta”, il sesto libro di narrativa di Massimo Bernardi, scrittore per passione, nato a Modena nel 1970. Ha ricevuto la menzione d’onore come miglior romanzo storico-fantastico, inedito, al premio Firenze in Letteratura 2021. Bernardi, però, non è nuovo ai premi e ne ha portato a casa uno anche con il libro precedente, “Hanno invaso la Svizzera”, miglior raccolta di racconti al Rive Gauche Festival 2019. “Mandala”, “Appuntamento alla fortezza”, “Letturista per caso” e “Onjrica” sono gli altri suoi lavori. Vivo lo ha intervistato.

Cominciamo dalla prima cosa che si vede in un libro, la copertina. Il tuo libro si presenta con una bellissima opera di Andrea Chiesi, una fabbrica abbandonata. E’ l’archeologia industriale ad aver ispirato questo lavoro?
Sono appassionato di vecchie fabbriche, capannoni, stazioni, ferrovie, miniere e terme abbandonate, mi attrae tutto quello che è stato dismesso e lasciato a se stesso. L’immagine di Chiesi ben si sposava con la mia storia che parte da una fabbrica abbandonata. L’ispirazione, però, è nata anche da un libro di fine ‘800 che parla di Schio, in particolare da una foto che ritrae 300 bambini davanti a un asilo insieme alle maestre. Una di queste è venuta molto sfocata, son tutti a fuoco tranne lei, è una presenza assente, un fantasma?, ed è diventata uno dei personaggi. Da lì è nato il primo nucleo della storia.

Nel romanzo i personaggi saltano nel tempo, passato e presente convivono in un tempo parallelo. Ci parli di loro e dei loro passaggi temporali?
I personaggi principali sono sei e vivono in tempi diversi, dall’800 alla prima guerra mondiale e fino ai giorni nostri. Nei passaggi temporali cambiano identità e ruolo e, leggendo, si entra in una specie di labirinto per seguire le loro vite. Ad esempio Amalia è una maestra d’asilo che vive a fine ‘800 e la ritroviamo anche ai giorni nostri come relatrice della tesi di Alex, il protagonista del libro. Amalia cambia ruolo nel tempo e, invecchiando molto lentamente, arriva fino a oggi.

Per questi salti nel tempo ti sei ispirato a un autore che ami o a cosa?
L’ispirazione mi è venuta da un film di Tim Burton, Miss Peregrine – la casa dei ragazzi speciali, dove i personaggi vivono sempre lo stesso giorno, dentro a un loop temporale. Nel mio libro, come concetto, c’è l’intercapedine del tempo, una trappola dove finisce Betina, una bambina che è tra i personaggi del libro.

La storia è ambientata a Schio, in provincia di Vicenza, e inizia in una fabbrica del famoso, direi anche per motivi calcistici, lanificio Rossi. Seppur dismessa, la fabbrica è un’entità viva nel tuo romanzo, un ulteriore personaggio che muove la storia. Perchè l’hai scelta?
Sono stato a Schio la prima volta 20 anni fa e sono rimasto affascinato da quei luoghi. Quella fabbrica, simbolo dell’archeologia industriale italiana, ha 6 piani ed è lunga 80 metri, una cosa enorme per un paese come quello a metà ‘800. L’ho scelta per il mio amore verso quei luoghi. Di fronte, tra l’altro, c’è il suggestivo giardino Jacquard, un giardino all’inglese dove riposavano gli operai in pausa pranzo.

Il tuo è un romanzo fantastico ma, al tempo stesso, è anche un giallo che si apre su un caso irrisolto. Mentre scrivevi, che tipo di lettore immaginavi?
Alex, il protagonista, durante un sopralluogo nella fabbrica su cui deve scrivere la tesi, fa una fotografia nella quale compare una bambina che di persona non aveva visto, che non c’era, una specie di fantasma. Il libro quindi inizia con un mistero da risolvere, mette assieme chi ama i gialli e chi i romanzi storici, perché in sottofondo c’è anche la storia industriale della Lanerossi.

Per i curiosi tra i nostri lettori, hai in programma una presentazione a Modena?
Lo presento il 14 gennaio, che è un sabato, alla libreria la Scienza dei Magi in viale Storchi. Il libro si trova anche sul sito dell’editore www.bertonieditore.com, su Amazon, IBS e nelle librerie.

A parte i tuoi naturalmente, quali libri non devono mai mancare in una casa?
È una domanda difficile ma mi vengono in mente ‘Kafka sulla spiaggia’ e ‘Nel segno della pecora’ di Murakami Haruki, sono romanzi fantastici bellissimi e lui è un mito per me.

(di Patrizia Palladino)

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