Il Consorzio del Parmigiano: l’intervista a Fabrizio Raimondi

Sono ormai più di 80 anni che il Consorzio del Parmigiano Reggiano opera sul territorio, a difesa di un prodotto che non solo rappresenta un alimento sano, ma che in sé conserva la tradizione del Made in Italy, garantendo lavoro e guadagno a tutto il nostro Paese. “Il mercato del Parmigiano Reggiano è diffuso in tutto il mondo – ci spiega Fabrizio Raimondi, responsabile Ufficio Stampa del Consorzio – per valori che si aggirano attorno ai 2,2 miliardi di euro

Come ha conosciuto il Consorzio del Parmigiano Reggiano?
E’ praticamente tutta la vita che mi occupo di PR per i prodotti italiani, e principalmente nel campo del food. Prima di approdare nel mondo del Parmigiano Reggiano, sono stato Responsabile Ufficio stampa del prosciutto di Parma e ho lavorato in diversi ambiti del food made in italy.

Quali sono i compiti del Consorzio del Parmigiano Reggiano?
Il consorzio sostanzialmente tutela il prodotto. Da una parte svolge un ruolo strettamente di vigilanza monitorando il mercato e le aziende associate. In più il Consorzio ha anche un compito di promozione: un’attività di marketing e advertising, che si svolge in Italia e all’estero con il supporto di una decina di agenzie. Tutto questo per realizzare una delle priorità del consorzio, ovvero fare cultura di prodotto. Tutto questo con lo scopo di mostrare alla gente, le differenze enormi tra il nostro prodotto e i meri imitatori non certificati.

A quanto ammonta il danno economico di queste imitazioni?
I dati sono i più fantasiosi. Una parte del danno deriva ovviamente dalla falsificazione del prodotto, ma questo non è così grande come si potrebbe immaginare. Infatti dove sappiamo che il prodotto è stato imitato, arriviamo legalmente, facendolo sequestrare e togliere dal mercato. Purtroppo però, solo sul suolo dell’Unione Europea, abbiamo il diritto di eliminare tutti i prodotti che riportano la dicitura “Parmesan” riconosciuta legalmente come imitazione. Fuori dall’Europa non è così semplice, perché la norma sulle dop non vale.

Quanto è importante l’esportazione?
Dei 2,2 miliardi di euro di valore sul mercato, la quota export è pari al 39% e sta salendo, con un aumento delle esportazioni e della produzione. Il mercato estero è quello che ci sta dando più soddisfazioni. La Francia si piazza al primo posto tra i Paesi stranieri che consumano più Parmigiano, subito dopo seguono la Germania, gli Stati Uniti e infine il Regno Unito. Il nostro primo mercato inizialmente erano gli Stati Uniti ma di recente è sceso solo al terzo posto, a causa del cambio euro/dollaro, che al momento non è conveniente.

Esistono eventi per mostrare ai curiosi come viene prodotto il Parmigiano?
Certo ed è uno dei momenti dell’anno più importanti, per noi del Consorzio. Si tratta di “Caseifici aperti” che si svolgerà il 29 e il 30 settembre. Questo evento aprirà numerosi caseifici del territorio al pubblico, permettendo a chi lo desidera di scoprire come viene realizzato un prodotto ricco di tradizioni, e di provare degustazioni di prima qualità. Una manifestazione che non solo permette di diffondere una cultura di prodotto, ma anche di aumentare le vendite dirette. Il tutto grazie alla assenza di costosi intermediari, garantendo più guadagno per le aziende locali e la possibilità di far conoscere il proprio brand.

di Francesco Palumbo

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