Il disco della settimana: “Accentuate the Positive”, il tributo al rock ‘n’ roll di Van Morrison

Van Morrison – “Accentuate the Positive”

Van Morrison si sta divertendo e allo stesso tempo sta facendo divertire i suoi fan o semplicemente gli amanti della buona musica. Dopo “Moving on Skiffle”, l’album uscito lo scorso marzo in cui omaggiava lo skiffle, un genere musicale che lo aveva appassionato da ragazzino, e dopo aver dato il via alla pubblicazione del materiale inedito dei suoi archivi con il fascinoso “Beyond Words: Instrumental”, acquistabile però solo online, il grande musicista irlandese chiude il 2023 con un altro tributo alla sua giovinezza e alle canzoni che lo emozionavano a quei tempi. Ad essere preso in esame questa volta è il “rock ‘n’ roll”, un genere nato negli anni ’50 che è alla base di tanta musica successiva e che lo stesso Morrison ha definito “Musica dello spirito”. E “Accentuate the Positive” è un disco che trasuda allegria e divertimento da ogni nota, a partire dalla splendida copertina, una delle più belle scelte dall’artista nella sua ormai quasi sessantennale carriera.

Il nuovo lavoro contiene 19 classici del genere, alcuni conosciutissimi, altri meno, suonati da una band che non sbaglia un colpo e interpretati da Van the Man con una voce a tratti impressionante, considerati i 78 anni. E non mancano gli ospiti di riguardo: innanzitutto Taj Mahal, che canta e suona la chitarra in “Lucille”, classico di Little Richard, e nella conclusiva “Shake, Rattle and Roll”. E poi, nella vibrante “Lonesome Train”, la voce di Chris Farlowe e la chitarra del mitico Jeff Beck, in una delle sue ultime registrazioni. Difficile citare solo alcuni brani di un disco che si ascolta tutto d’un fiato senza interruzioni, ma dovendolo fare per motivi di spazio, segnaliamo l’iniziale “You Are My Sunshine”, classico del country cantato da Morrison con voce poderosa, la splendida “Shakin’ All Over” di Johnny Kidd, con un bell’assolo di sax nella parte centrale, e una raffinata versione di “Red Sails in the Sunset”, già fatta in passato, tra gli altri, da Nat King Cole, che profuma di California anni ’60. Un disco rigenerante.

di Giovanni Botti

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