Il disco della settimana: “Only the Strong Survive”, il Boss si da al soul

Bruce Springsteen – “Only the Strong Survive”

Quando, qualche mese fa, è arrivata la notizia che Bruce Springsteen avrebbe pubblicato un album di cover di brani soul, molti hanno storto il naso pensando ad un momento di stanca dal punto di vista artistico o ad un contratto da onorare. E le polemiche sono continuate al momento dell’uscita, lo scorso venerdì 11 novembre, con veri e propri ‘scontri verbali’ sui social tra fan e detrattori del rocker del New Jersey. La sensazione, ascoltando più volte “Only the Strong Survive”, è che ci troviamo di fronte a una sorta di divertissment, fatto per divertirsi e divertire e in questo il Boss ha fatto centro. Il nuovo album è volutamente senza pretese, ma è decisamente piacevole, perfetto da ascoltare in macchina. Springsteen del resto il soul lo ha sempre amato e anche cantato piuttosto bene in diversi concerti sparsi nella sua lunga carriera e “Only the Strong Survive” sembra essere un punto d’arrivo di questa sua passione.

La cosa che maggiormente sorprende è la scelta delle 15 canzoni, la maggior parte della quali arriva dal mondo Motown o da quello del Philly Soul, piuttosto che dal sound sudista dei Muscle Shoals e di un Dan Penn, che pareva più adatto all’interpretazione del Boss. Già la title-track è una ballata ariosa scritta da Gamble & Huff, i padri del sound di Philadelphia, e interpretata, tra gli altri, da Jerry Butler e dal grande Billy Paul. E la versione di Bruce non è affatto male. Ospite in due brani, il mid-tempo “Soul Days” e l’intensa ballata “I Forgot to Be Your Lover” scritta da William Bell, c’è anche l’87enne Sam Moore di Sam & Dave, che mostra una voce ancora sorprendentemente integra. Molto bella anche la versione di “I Wish it Would Rain”, classico dei Temptations, mentre la chiusura è affidata ad un altro brano della Motown, “Someday We’ll Be Together”, in origine interpretata da Diana Ross & the Supremes, con un bellissimo coro femminile ad arricchire il tutto. In definitiva un buon disco, da ascoltare però in relax, senza fare inutili paragoni con le versioni originali.

di Giovanni Botti

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