Il disco della settimana: ‘Set Sail’ dei figli d’arte North Mississippi Allstars

North Mississippi Allstars – ‘Set Sail’

I North Mississippi Allstars altro non sono che la band dei fratelli Luther e Cody Dickinson, figli d’arte (loro padre era James Luther “Jim” Dickinson, storico produttore di Memphis e musicista egli stesso) oltre che grandi strumentisti. La loro musica è solitamente un rock-blues di stampo sudista, con elementi folk, ma anche, in alcuni frangenti, soul e gospel (come dimostra l’ottimo album del 2017 “Prayer for Peace”). Formatisi nel ‘96 assieme al bassista Chris Chew, che ha abbandonato la band nel 2015, i NMA hanno subito messo in mostra una notevole prolificità pubblicando, da inizio anni duemila, 13 album più diversi live (tra i più interessanti, “Keys to the Kingdom” del 2011 e “Up and Rolling”, uscito nel 2019, che ha ricevuto una nomination ai Grammy Award come miglior disco di blues contemporaneo). Inoltre i due fratelli del Mississippi hanno collaborato con diversi importanti artisti della musica americana, da John Hiatt, con cui hanno registrato l’ottimo “Master of Disaster” (2005), ad Anders Osborne.

Il nuovo lavoro, “Set Sail”, uscito proprio ad inizio anno, vede i Dickinson allontanarsi un po’ dal loro classico rock-blues per abbracciare un sound più soul, a tratti quasi funky, di certo meno roots e più raffinato. Ad affiancarli, questa volta, il bassista Jesse Williams Lamar Williams Jr, anch’egli figlio d’arte (suo padre ha suonato il basso negli Allman Brothers a metà anni ’70), oltre alla brava corista Sharisse Norman. Ma c’è anche un ospite d’eccezione, il mitico soul-singer William Bell, che presta la sua voce vissuta alla tosta “Never Want to Be Kissed”, con un tappeto d’archi e un groove in stile Blaxploitation. Un disco intrigante, questo “Set Sail”, a partire dall’iniziale e fascinosa “Set Sail Part I”, cantata da Lamar Williams e arricchita da un raffinato lavoro alla slide di Luther Dickinson, per proseguire con la bluesata e southern “Bumpin’” e arrivare alla funkeggiante “Juicy Juice”, che cresce ad ogni ascolto. Un altro saggio di bravura per i due fratelli di Hernando.

di Giovanni Botti

 

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