Il disco della settimana: Steve Earle reinterpreta il grande Jerry Jeff Walker

Steve Earle & The Dukes – “Jerry Jeff”

Negli ultimi anni la carriera di Steve Earle, cantautore originario della Virginia ma texano di adozione, lo ha visto pubblicare album a cadenza annuale anche se non sempre di canzoni scritte di suo pugno. Una prolificità che ha fatto storcere il naso ad alcuni fan di questo particolare musicista country-rock, che ricordiamo essere passato anche dalle nostre parti per un concerto, per la verità abbastanza dimenticabile, al Vox di Nonantola, che gli imputano di pubblicare quasi più per contratto che per una reale ispirazione. In realtà le opere di Steve Earle sono sempre interessanti, che siano dei divertissment dedicati al blues (“Terraplane” del 2015) o tributi riservati ai suoi punti di riferimento musicali, come quest’ultimo “Jerry Jeff”, nel quale reinterpreta, assieme ai fidi Dukes, dieci classici più o meno conosciuti del grande Jerry Jeff Walker.

Un album che rappresenta la chiusura di una ideale trilogia dedicata ai grandi del cantautorato texano (Jerry Jeff era cresciuto a New York, ma musicalmente parlando era figlio del Lone Star State), dopo “Townes” del 2009, sulla musica di Townes Van Zandt, e “Guy” del 2019, basato sul canzoniere di Guy Clark. Dei tre tributi sopracitati “Jerry Jeff” è, secondo chi scrive, decisamente il più intrigante, o perlomeno quello maggiormente nelle corde di uno Steve Earle la cui voce, col passare degli anni, si fa sempre più strascicata. Le canzoni di Jerry Jeff Walker, persino quelle più dolci e intimiste, erano sempre caratterizzate da un tono canzonatorio e divertito che ben si addice alle qualità di Earle. Tra i dieci brani scelti dal musicista di Ft. Monroe per celebrare Walker non mancano classici come “Mr Bojangles”, in passato interpretata anche da Bob Dylan, riproposta in una versione particolarmente intensa, o come la festaiola “Gipsy Songman”. Ma non mancano nemmeno brani poco noti, come la splendida ballata “Wheel”, che chiudeva uno dei dischi più belli di Jerry Jeff, “Viva Terlingua” del 1973. Un tributo vero e sincero che vale la pena ascoltare.

di Giovanni Botti

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