Indagine tra i demoni di Berlino: il nuovo libro di Fabiano Massimi

A inizio 2020, con “L’angelo di Monaco”, Fabiano Massimi aveva presentato un romanzo in perfetto equilibrio tra storia documentata e avvincente finzione. A distanza di 16 mesi lo scrittore modenese esce in libreria con “I demoni di Berlino”, pubblicato sempre per Longanesi.

Fabiano, cosa lega i due libri? L’ambientazione storia e geografica? Oppure si tratta di due storie completamente diverse?
“‘I demoni di Berlino’ è il seguito de ‘L’angelo di Monaco’. Si svolge un anno e mezzo dopo le indagini sulla misteriosa morte di Geli Raubal, nipote prediletta di Adolf Hitler, e vede sempre come protagonista il commissario Sauer (ora ex commissario) che alla fine dell’Angelo, avendo risolto il caso nonostante i maneggi del partito nazista, è dovuto fuggire dalla Germania. Ora, nel febbraio 1933, Sauer vive in incognito in una città straniera, deciso a tenersi alla larga dalla crescente potenza nazista, non ancora al potere ma quanto mai prossima a ottenerlo. Poi, però, qualcuno viene a cercarlo: Rosa Weiss, la donna che un tempo amava, è scomparsa a Berlino mentre lavorava a un’azione dimostrativa contro Hitler. Il timore è che sia finita nelle mani del Nemico, e solo Sauer può ritrovarla, ma per farlo sarà costretto a cacciarsi proprio nella Tana del Nemico”.

Il commissario Sigfried Sauer: che tipo è? E quali segreti nasconde?
È un personaggio complesso, travagliato, con molti conti in sospeso da regolare, con sé e con gli altri. Integerrimo com- missario di polizia a Monaco, è mosso da antiche ossessioni che pian piano, nel corso di questi romanzi, stanno tornando a galla, e con le quali dovrà fare i conti. Sopra ogni altra cosa, a Sauer è cara la giustizia: per questo ha indagato sulla morte di Geli, e per questo, mentre cerca Rosa a Berlino, finisce per rimanere invischiato nell’evento capitale del secolo, destinato a cambiare il corso della Storia per sempre: l’Incendio del Rei-chstag. E chissà che, cercando di impedirlo, il buon Sauer non riesca a risolvere anche alcuni dei suoi conflitti”.

Perché si mette alla ricerca di Rosa? E cosa rischia?
Bella domanda. Nemmeno lui sa per quale motivo accetti di tornare in Germania a cercare la donna che lo aveva fatto innamorare per poi spezzargli il cuore. Il fatto è che Sauer si sente ancora responsabile per Rosa, e forse pensa che se avesse saputo trattenerla, lei ora non sarebbe nei guai. Come che sia, per ritrovarla è costretto a uscire dalla clandestinità, cui si era abituato, e tornare ad affrontare avversari terribili con cui condivide più di quanto non voglia ammettere a se stesso”.

Perché ti appassiona così tanto la Germania degli anni ‘30?
Perché i peggiori orrori del Novecento – un secolo breve che in realtà è lunghissimo, ci siamo ancora dentro – sono nati proprio lì. A guardarsi intorno, i nostri tempi sono simili in maniera inquietante”.

Mi colpisce come tu riesca a tratteggiare personaggi alle prese con la loro vita quotidiana, che tuttavia si incontrano con la Storia, con la S maiuscola. Hitler fa capolino già alla seconda pagina.
Sì, nel prologo del romanzo che è in realtà la fine della storia: il Reichstag in fiamme, il Nemico già pronto ad approfittarne, e un uomo solo nascosto all’interno del palazzo incendiato assiste a tutto quanto. Un passaggio storico epocale che però, come tutti i passaggi storici, è fatto da grandi e da piccoli, con una proporzione largamente a favore di questi ultimi. Per ogni Napoleone sul campo di battaglia, ci sono decine di migliaia di soldati senza nome, che però sono quella battaglia. La Storia è sempre in corso, anche in questo momento, mentre io e te parliamo, e ne facciamo parte tutti, e chissà che senza saperlo non stiamo contribuendo a scriverla? Attraverso le no- stre azioni o le nostre non-azioni”.

Gli ultimi 15 mesi sono segnati da questa incredibile pandemia. Ti chiedo se, in qualche modo, “I demoni di Berlino” sia anche un romanzo di ripartenza post-Covid?
‘I demoni di Berlino’ è stato il mio salvagente, il mio orizzonte, il mio scatto di speranza durante il grande lockdown del 2020. Pensa che raccontai l’idea seminale al mio editore il 3 marzo, quattro giorni prima della chiusura delle province. Due mesi dopo, quando tornammo a uscire di casa, avevo tutto il romanzo mappato nel dettaglio, quasi cento pagine di sinossi, e i primi dieci capitoli scritti. Ora esce in libreria a vaccinazioni in corso, e presto potrò presentarlo in pubblico. La luce che illumina questa splendida copertina, io me la sento dentro e intorno, come un incubo che si dissolve. I Demoni, per rubare la definizione di un’amica, è un romanzo dello sblockdown”.

Il libro è dedicato a Lucia, guerriera. Chi è (se è lecito chiedere)?
Lucia è la figlia di un’amica, una ragazza dolcissima che qualche anno fa venne colpita da un brutto male, ma con un coraggio e una forza impensabili alla sua età lo combatté e lo vinse. Quel coraggio e quella forza sono ancora lì, persino accresciuti”.

 

 

di Francesco Rossetti

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