Se all’estero non ha bisogno di presentazioni è a Modena in particolare che tutti ricordano i suoi piatti: da quelli proposti dal Bistrot di Via San Giacomo, locale cult degli anni ottanta, a quelli del Ristorante “La Franceschetta”, bistrot dell’Osteria Francescana lanciato in società con lo chef pluristellato Massimo Bottura. Da oggi sarà possibile gustare le proposte della chef Marta Pulini alla locanda di Rua Frati. La cucina della tradizione modenese sarà la protagonista della locanda che, dopo un anno di stop imposto dalla pandemia, finalmente può riaprire al pubblico.
Conosciuta in tutto il mondo, Marta Pulini ha lavorato per molto tempo in America dove ha tenuto corsi presso il prestigioso Culinary Institute of America, la famosa scuola “De Gustibus” all’interno del grande magazzino “Macy’s NY”, ed è stata invitata a tenere lezioni presso la rinomata “James Beard Foundation” di New York. Nel 1999 la chef riceve dalla guida “Veronelli America” il titolo di miglior “chef al femminile” dell’anno. Oltre quarant’anni di esperienza, tra New York, Chicago e Parigi, dove ha diretto e organizzato l’apertura della famosa catena “Bice”.
“E’ un evento storico per la ristorazione modenese – sottolinea Monica Bartolucci, amministratore delegato di Gestione Grandi Hotels – dopo questo ultimo anno dove, a causa della pandemia, l’attività è stata necessariamente intermittente. Adesso grazie a Marta Pulini, nome d’eccellenza offriremo agli Ospiti la migliore valorizzazione della nostra cucina fatta di ricette tradizionali modenesi con un tocco di modernità, senza dimenticare la qualità delle materie prime”.
“Dopo aver passato la maggior parte della mia vita lavorativa all’estero – racconta la chef Marta Pulini – tornare a casa ma soprattutto ritornare in uno dei luoghi storici per quanto riguarda la ristorazione modenese è davvero emozionante. La locanda continuerà a raccontare la storia culinaria di Modena, con i piatti della tradizione, utilizzando molti prodotti dell’Emilia e anche altri più contemporanei ma sempre con la qualità delle materie prime straordinarie che il nostro territorio offre”.