Salute e Benessere: i bambini e le malattie stagionali

Siamo nel pieno dell’inverno, nei giorni più freddi, chiamati anche i ‘giorni della merla’. Se abbiamo dei bimbi piccoli e non vogliamo chiuderci in casa aspettando la primavera, come possiamo proteggerli? Lo abbiamo chiesto a una pediatra, la dottoressa Maria Grazia Catellani: “Anche se c’è freddo, dobbiamo uscire! I nostri bambini si devono abituare al cambiamento di temperatura. Tanti genitori ci dicono ‘L’ho tenuto in casa dieci giorni e appena è uscito si è ammalato’ e il problema è quello. Il bambino tenuto troppo in casa, protetto, non si è abituato gradualmente alle temperature esterne. Ha meno anticorpi e si ammala più facilmente, è più soggetto a ‘piccole malattie’ come catarro, tosse e raffreddore. Iniziando già dai pochi mesi, è bene abituarli a uscire e aggiungo a piedi, per non aumentare lo smog e cercando di evitare le strade più trafficate. Per proteggerli, usiamo una sciarpina leggera che copra bocca e naso, perché inalare aria fredda diminuisce le difese di gola e naso”.

Devono essere più vestiti di un adulto?
Un bambino in carrozzina, stando fermo, naturalmente deve essere un po’ più coperto, ma senza esagerare, non deve surriscaldarsi e si deve poter scoprire quando serve. Capita di vedere bambini super coperti già in autunno, mentre vanno coperti in base alle temperature, non devono sudare. Se non è troppo freddo, mani e viso andrebbero lasciati scoperti, perché se un po’ di sole fa bene anche per la vitamina D. La maglietta sotto può essere di cotone caldo o felpato o di lana, poi mettiamo una camicina e un maglione o una felpa, in modo da poterlo svestire negli ambienti più caldi.

Dobbiamo prestare particolare attenzione alle orecchie e coprirle bene?
Ecco attenzione… le orecchie non vanno coperte perché l’aria entra da un orecchio ed esce dall’altro, come per i pagliacci del circo che si infilano il fazzoletto! L’orecchio si ammala perché si ammalano gola e naso e perché il bimbo non si soffia il naso, accumulando secrezioni. La faccia del bambino ha un sistema di comunicazione fra naso e orecchio che facilita l’accumulo di catarro. Proteggiamoli ma senza esagerare.

Ecco, per i bimbi che ancora non soffiano il naso, vanno bene i lavaggi nasali?
Sì. Quando il bimbo è raffreddato, i lavaggi nasali con fisiologica sono molto importanti, ma senza infierire, fanno quel che il bambino non fa, soffiarsi il naso. Spesso i bambini ‘tirano su’ che è la cosa peggiore, perché il catarro va nelle orecchie, e succede anche quando succhiano da quelle bottigliette particolari. E’ importante bere ma meglio a collo da bottiglie normali o dal bicchiere ed è bene preferire acqua, spremuta o brodo, non succhi di frutta. Quando il naso cola, i lavaggi di fisiologica lavano mentre i lavaggi di ipertonica, moderata da acido ialuronico, sciolgono il catarro denso. Col raffreddore, i lavaggi vanno fatti almeno 4/5 volte al giorno.

E l’aerosol aiuta?
L’aerosol è caduto in disgrazia, un po’ perché è difficile per i bambini ma anche perché è utile in alcune patologie specifiche come ad esempio la laringite ipoglottica, la tosse ‘da foca’ o la bronchite, ma non per banali malattie da raffreddamento. Si tende a sconsigliare l’aerosol con il cortisone perché ha un effetto falsamente curativo quasi “cosmetico”, come dare il fard al bambino invece del ferro. Ti senti meglio, in apparenza guarisci, ma in realtà toglie le difese locali e secca le mucose, che devono essere umidificate. Il catarro, in questo, invece ha una sua utilità, perché ingloba i germi, lava e tiene idratate le mucose.

E l’alimentazione dei bambini deve variare con il grande freddo? Arance e kiwi a volontà?
La frutta è importante, ma come in tutte le altre stagioni del resto, bere tanto, meglio se acqua, consumare pasti caldi, brodi e zuppe, frutta e cereali. Per quel che riguarda le vitamine ne abbiamo sicuramente necessità come abbiamo bisogno, ormai è dimostrato scientificamente, anche di Vitamina D per ammalarci di meno. Sia gli adulti che i bambini, in particolare quelli che vivono in Emilia Romagna, dovrebbero integrare la vitamina D tutto l’anno, tranne naturalmente durante i mesi estivi quando ci basta il sole. E’ utile quindi integrare la loro alimentazione con la Vitamina D nei primi anni di vita e anche dopo, come è bene, quando il bimbo esce da una malattia , integrare la sua alimentazione con il complesso B e la vitamina C, soprattutto se la sua alimentazione manca di frutta e verdura.

 

di Patrizia Palladino

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien