Teatro Comunale: Filarmonica, stagione post covid ed eventi estivi, intervista al direttore Aldo Sisillo

Qualche settimana fa è stata ufficializzata la nascita della Filarmonica del Teatro Comunale di Modena. Ha debuttato ufficialmente davanti al pubblico lo scorso 6 giugno, nella splendida cornice del restaurato Teatro Pavarotti-Freni, con il “Concerto per pianoforte n.1 op. 23” di Čajkovskij, interpretata dal giovane pianista Dmitry Masleev, e la “Sinfonia n. 9 op. 95 Dal Nuovo Mondo” di Antonin Dvorak. Con il Direttore Artistico del Teatro Comunale, Aldo Sisillo, abbiamo fatto il punto della situazione, anche in vista della prossima stagione estiva.

Maestro, come nasce l’idea di costituire la Filarmonica del Teatro Comunale? Quali benefici potrà portare?
L’idea è nata dal Presidente Giorgio Zagnoni il quale, terminato il suo rapporto con la Filarmonica di Bologna, ci ha proposto questo progetto grazie all’aiuto di importanti sponsor (Sawakami Opera Foundation, Consorzio Innova, Macron, Sherman Advisory e Castiglione Viaggi ndr). Per il momento abbiamo fatto una convenzione, siglata fino al 31 dicembre 2022, che prevede tre concerti. Grazie alla Filarmonica, che è un’organizzazione autonoma e indipendente, aumenteremo la nostra proposta sinfonica, e il processo di internazionalizzazione del Teatro, anche se abbiamo già Modena Belcanto che porta il nome di Modena in giro per l’Europa. Inoltre finora, come Teatro Comunale, più che altro avevamo esportato i nostri allestimenti scenici, mentre adesso, se ci sarà l’occasione, potremo andare in tournée all’estero anche con l’orchestra. Per esempio, grazie alla collaborazione con la Sawakami Opera Foundation, la Filarmonica volerà in Giappone per una serie di concerti.

In che modo è stata allestita?
La Filarmonica è un’orchestra privata, che vede il M° Hirofumi Yoshida come Direttore Musicale, il quale si esibirà in uno dei tre concerti in programma. Gli altri componenti sono professionisti di chiara fama, che hanno già collaborato con Zagnoni e il direttore, mentre il resto dell’organico è stato definito tramite segnalazioni: tra questi troviamo anche giovani del nostro territorio, e del nostro Conservatorio. Il che non vuol dire che si creerà una concorrenza con la Filarmonica Toscanini, che rimane punto di riferimento per la programmazione lirica e sinfonica, ma neanche con l’Orchestra della Via Emilia (dei quattro Conservatori) che rimane sempre per noi un’occasione formativa di alto livello da salvaguardare.

Il protagonista del concerto inaugurale è stato il pianista Dmitry Masleev. Si tratta di una scelta coraggiosa, da parte del Teatro Comunale, quella di far esibire un artista russo, dato il contesto storico…
Non siamo assolutamente d’accordo con il boicottaggio verso gli artisti russi. E’ l’ultima cosa che bisogna fare, rompere i rapporti: non è detto che i popoli la pensino come i governanti. La strada maestra, anche se io non sono credente, è quella tracciata dal Papa, ovvero il dialogo e non l’isolamento di chi si ritiene che non abbia il coraggio di protestare contro il suo governo. In epoca fascista, tutti i nostri grandi compositori hanno dovuto prendere la tessera del partito, altrimenti non avrebbero potuto lavorare.

Mi può fare un bilancio della stagione teatrale? Le persone hanno vinto la paura di tornare a teatro?
La partenza è stata graduale, ma con l’ultimo concerto di Spira Mirabilis siamo tornati quasi ai livelli pre-Covid. Purtroppo ci ha danneggiato molto la stagione 2020/2021, quando c’era l’idea che i luoghi di cultura fossero pericolosi per il contagio, mentre si poteva andare tranquillamente al ristorante senza mascherina. Abbiamo criticato molto la decisione di chiudere i teatri fino alla primavera del 2021, perché è stato un danno grosso per noi. Ci vorrà del tempo per tornare ai livelli pre-Covid, ma stiamo vedendo che gradualmente la gente sta tornando. La prova del nove sarà in autunno. Metteremo in campo sicuramente una promozione particolare per cercare di tornare ad invogliare le persone. Certo i cinema hanno avuto danni più grossi, dato che adesso si è abituati a vedere i film in casa. Credo però che il teatro non possa essere sostituito, anche se noi abbiamo puntato molto sullo streaming per cercare di rimanere in contatto col nostro pubblico.

Fra poco verrà presentata la stagione estiva, la prima dopo l’emergenza Covid…
Il Covid, oltre a farci scoprire lo streaming, ci ha fatto fare un po’ più di attività in estate. Anche quest’anno torneremo a proporre ciò che abbiamo sperimentato la passata edizione.

 

di Mattia Amaduzzi

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