Storie di Sport, il Giro a Modena: il duello tra Binda e Piemontesi in piazza d’Armi

Martedì 11 maggio il Giro d’Italia torna sulle strade della nostra provincia con il più classico degli arrivi in salita, quello di Sestola, già protagonista negli ultimi anni di altre frazioni della Corsa Rosa. E il giorno dopo il via della Modena-Cattolica verrà dato nella splendida cornice di piazza Roma. Iniziamo oggi una serie di appuntamenti dedicati alle Storie di Giro a Modena, con aneddoti e curiosità delle occasioni in cui la Corsa Rosa è passata sulle strade della nostra città e provincia. Partiamo dal primo, storico, arrivo del Giro d’Italia a Modena datato 28 maggio 1928, quasi vent’anni dopo la nascita della corsa, avvenuta nel 1909.

Si trattava della nona frazione del 16° Giro, con partenza da Pistoia e traguardo fissato in Piazza d’Armi, l’attuale Novi Park, dopo 206 km di un percorso reso difficile dalle impegnative salite dell’Abetone e del Barigazzo. Era ancora un ciclismo eroico, con biciclette pesanti e strade sterrate, in cui le auto al seguito della corsa sollevavano spesso un polverone che metteva in difficoltà gli atleti. Piazza d’Armi, quel giorno, era affollatissima in ogni ordine di posti e i ciclisti, una volta entrati sul circuito dell’ippodromo, dovevano percorrerne un giro e mezzo per concludere la gara. Alla fine la tappa si risolse con una volata combattutissima che vide come principali attori i due grandi protagonisti di quel Giro, Alfredo Binda e Domenico Piemontesi. Binda, in maglia rosa, sembrò avere la meglio, ma Piemontesi, con un colpo di reni, riuscì ad anticiparlo sul traguardo per pochi centimetri.

Lo stesso velocista novarese, un anno prima, aveva trionfato nella Milano-Modena, una corsa in linea che dal 1906 aveva il suo traguardo finale proprio in Piazza d’Armi. Nel 1928, Modena ospitò la Corsa Rosa per tre giorni, con un giorno di riposo prima della partenza della frazione successiva, la Modena-Genova. Il podestà Sandonnino organizzò anche un grande ricevimento nel Palazzo Comunale per festeggiare l’evento, ma gli atleti lo disertarono preferendo riposarsi e recuperare le forze prima di ripartire. Alfredo Binda, alla fine, riuscì a portare la maglia rosa fino a Milano e a conquistare il suo terzo Giro d’Italia. Domenico Piemontesi, invece, nonostante i cinque successi di tappa, in classifica restò fuori dai primi dieci.

di Giovanni Botti

 

 

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