Ago Modena Fabbriche Culturali, il progetto decolla con un programma di alto livello

Sembra che stavolta sia partito davvero Ago Modena Fabbriche Culturali, il progetto avviato qualche anno fa negli spazi dell’ex ospedale Sant’Agostino con il coinvolgimento di Mauro Felicori, ora assessore regionale alla Cultura. La direzione di marcia punta sulla composizione di una nuova cosmologia digitale, con differenti stagioni di eventi il cui tema portante è quello della “connessione” – nel tempo, nella realtà, tra le persone, tra i sensi – indagato attraverso lezioni e conversazioni, laboratori, installazioni artistiche, spettacoli, prototipi sperimentali. La mission culturale è proporre una riflessione articolata sull’impatto che le tecnologie producono su cultura ed esperienza contemporanea. Approfondendo in modo denso la realtà digitale, intende farla emergere come una dimensione che comporta una ridefinizione dei confini tra saperi ed esperienze.

Per il 2021 Ago proporrà un nucleo di eventi, impegnandosi a una ciclicità e regolarità di appuntamenti. Lo fa coinvolgendo i suoi partner attorno a progetti multiformato e multicanale, con modalità di svolgimento dal vivo e online, attraverso lezioni e conversazioni, laboratori, installazioni artistiche, spettacoli, prototipi. La prima stagione del programma di Ago, ancora in corso, è dedicata alla trasmissione, al futuro del patrimonio culturale garantito dalle piattaforme digitali, ai loro usi e alle potenzialità di elaborazione culturale e artistica che esse possiedono. Per la stagione primaverile, al via il 15 aprile, la parola chiave è iQuanti. Si approfondirà la natura stessa della realtà digitale: leggera, punteggiata, in continuo divenire, caratterizzata da un legame tra le sue unità costitutive simile a quello che i fisici identificano tra i quanti. Agli impatti sociali, politici e antropologici dell’epoca online Ago dedica la sua stagione di attività estive; a partire dal 28 maggio si indaga come non solo la nostra esperienza sociale sia divenuta anche social, non solo la nostra vita relazionale sia divenuta anche connessa, ma la nostra stessa coscienza e addirittura il rapporto con il nostro corpo risultino scossi dalle fondamenta dalla rivoluzione tecnologica.

La stagione autunnale, dal 17 settembre, in concomitanza con il festivalfilosofia, si focalizza sul connubio originario tra gioco e digitale e sulla nuova combinazione tra i sensi (touch, screen, scrittura, auricolari), che consente ai tool digitali una radicale gamificazione del mondo. Sabato 20 febbraio, a partire dalle 11 di mattina, è in programma un dibattito curato dall’Archivio storico del Comune di Modena che fa il punto sull’attualità dei lavori di Giordano Bertuzzi per la ricerca urbanistica su Modena. Esperto di storia ducale e di trasformazioni edilizie della città, Bertuzzi ha fissato un modello ancora valido per misurare il cambiamento e salvaguardare un patrimonio, in questo caso quello dei manufatti edilizi del tessuto urbano (con Angelo Spaggiari, Matteo Agnoletto, Giovanni Cerfogli; coordina Giuseppe Bertoni). Fino all’8 marzo, all’interno dell’antica farmacia dell’ex Ospedale, il duo d’artisti napoletano Afterall propone un’installazione accessibile sul web. Venerdì 5 marzo alle 18 i due artisti fanno un bilancio del lavoro in corso (con Lorenzo Respi).

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