Andar per mostre durante le feste, ecco cosa si può visitare

Foto Gallerie Estensi

Sono numerose e di qualità le mostre d’arte che è possibile visitare a Modena in questo mese di dicembre. Fino al 14 gennaio 2024 le Gallerie Estensi presentano “Ter Brugghen. Dall’Olanda all’Italia sulle orme di Caravaggio”, la prima grande mostra italiana dedicata al pittore olandese Hendrick ter Brugghen (L’Aia, 1588 – Utrecht, 1629). L’esposizione a cura di Federico Fischetti e Gianni Papi ripercorre lo straordinario soggiorno dell’artista in Italia, esperienza che influenzò fortemente la sua pittura (nella foto, la vocazione di San Matteo).

La scoperta della fase italiana di Ter Brugghen è un avvenimento recente. Nonostante fosse noto che il pittore avesse risieduto a Roma e in Italia almeno per sei o sette anni, fra il 1607-1608 circa e il 1614, gli studi non avevano approfondito questo periodo giovanile, che invece, come tutte le esperienze vissute dai pittori nordici nella capitale pontificia, poteva ipotizzarsi come cruciale per il suo percorso. La mostra presenta i risultati delle più recenti ricerche su Ter Brugghen, riunendo tutte le opere appartenenti alla fase italiana dell’artista, che lo pone tra i protagonisti del primo movimento naturalistico scaturito dalla rivoluzione caravaggesca: a fianco di Ribera e degli altri partecipanti alla “schola” di Caravaggio, cioè Bartolomeo Manfredi, Cecco del Caravaggio e Spadarino.

Sempre in Galleria Estense, nella sala 17, è allestita fino al 17 marzo 2024 la mostra “Maria Pedena. La triste storia di una bella bambina”. L’esposizione riunisce opere e documenti che illustrano come la narrazione postuma dei fatti intorno all’uccisione di Maria Regina Pedena venne influenzata da consuetudini sociali, culturali e politiche concomitanti, che portarono ad interpretazioni distinte da quelle evidenti dalla sola analisi dei fatti.

A sua volta la Galleria Bper Banca presenta fino al 4 febbraio 2024, negli spazi di via Scudari 9, la mostra “Mario Sironi. Solennità e tormento” che propone un nuovo e importante approfondimento sull’arte italiana del Novecento attraverso un corpus di opere di un grande artista. Curata da Daniela Ferrari, l’esposizione propone un corpus di circa 40 opere di Sironi (Sassari, 1885 – Milano, 1961), tra cui un nucleo di lavori che viene presentato per la prima volta fuori dalla Sardegna in questo contesto, datati tra il 1926 e il 1958 e appartenenti a una ricca raccolta donata dalla compagna dell’artista Mimì Costa al Banco di Sardegna – Gruppo Bper Banca. A questo, si aggiungono importanti opere provenienti da prestigiose collezioni private, dall’associazione Mario Sironi e dall’archivio Sironi. Tra le opere in mostra spicca il grande dipinto “Allegoria del lavoro”, studio preparatorio di un affresco oggi distrutto proposto con grande successo nel 1933 alla 5ª Triennale di Milano.

A palazzo Santa Margherita prosegue fino all’11 febbraio 2024 la mostra personale di “Evan Roth. Mondi Distorti” a cura di Chiara Dall’Olio. L’artista americano, per la prima volta in Italia con una personale, opera tra fotografia, video, installazione e pittura. Al centro della sua ricerca artistica ci sono le distorsioni presenti sia a livello tecnico che socio-politico nel mondo delle reti digitali. Attraverso le sue opere Evan Roth rende visibili agli occhi di tutti gli aspetti invisibili delle tecnologie legate alla comunicazione, sfidando così la normale percezione che si ha di esse.

Stessa location per la mostra dell’illustratore piemontese Riccardo Guasco al Museo della Figurina. “Regione e Sentimento. Itinerari italiani illustrati” è il titolo dell’esposizione, a cura di Francesca Fontana. In occasione della mostra, Riccardo Guasco ha realizzato 20 illustrazioni inedite, una per regione, in cui trovano posto paesaggi, costumi e prodotti tipici; accanto ad esse presenta altre opere legate a città e marchi del Belpaese, oltre al poetico video animato Italian way.

Infine meritano senza dubbio una visita le rinnovate sale Campori e Sernicoli del Museo civico di Modena, riaperte dopo tre anni di chiusura per lavori.

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