Teatro: allo Storchi, il 22 marzo, “Il Paese dei Campanelli” a cent’anni dal suo debutto

Il 22 marzo, al Teatro Storchi, andrà in scena “Il Paese dei Campanelli” di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato per la regia di Corrado Abbati. Lo spettacolo arriva in occasione dei cento anni di un’operetta che non ha perso la sua smagliante immediatezza e comicità. A cent’anni dal debutto, l’operetta italiana più famosa non perde, infatti, la sua trascinante immediatezza, frutto dell’orecchiabilità delle melodie e della fantasiosa leggerezza della trama. Un’immaginaria isola olandese, un piccolo campanile con un campanello per ogni casa e una nave carica di prestanti marinai: il regista Corrado Abbiati restituisce intatto il perfetto e irresistibile meccanismo comico dell’opera.

Un’immaginaria isola olandese, per ogni casa un piccolo campanile con un campanello pronto a suonare in caso di tradimento da parte di uno dei coniugi, e una nave carica di prestanti marinai. É la fantasiosa trama dell’operetta italiana più famosa, andata in scena per la prima volta proprio cent’anni fa, al Teatro Lirico di Milano. L’orecchiabilità delle melodie e la spensierata leggerezza con cui è trattato il tema dell’adulterio decretarono un successo immediato che il passare degli anni non ha scalfito, come prova questo nuovo allestimento, diretto da Corrado Abbati, che sottolinea come “il dilemma tra amore coniugale ed extra coniugale è eterno, gli equivoci di una sana commedia che divertono il pubblico senza malizia sono sempre gli stessi, da Plauto in poi“. L’operetta è portata in scena dalla compagnia fondata dallo stesso Abbati con Stefano Maccarini quasi trent’anni fa: oltre cinquanta allestimenti, contraddistinti da rigorosa cura ed entusiasmo per confermare la vitalità dell’operetta.

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