L’ambiente secondo Teresa: il 29 gennaio, allo Storchi, è in programma lo show comico della Mannino

A grande richiesta Teresa Mannino (nella foto) torna a Modena, al Teatro Storchi mercoledì 29 gennaio, con il suo show “Sento la terra girare”. Con il suo inconfondibile tocco ironico e disincantato, la showgirl siciliana racconta la disattenzione di noi uomini nei confronti della “nostra casa”, il pianeta Terra.

Teresa vive chiusa in un armadio per anni. Un giorno decide di uscire e scopre che le cose stanno cambiando in modo radicale e velocissimo: nel mare ci sono più bottiglie di plastica che pesci, sulle spiagge più tamarri che paguri, non c’è più acqua da bere, e addirittura l’asse della Terra si sta spostando! Ma la prova che qualcosa di epocale sta accadendo arriva quando vede la pubblicità del filo interdentale per cani. Insomma, fuori dall’armadio il mondo va a rotoli, ma si parla sempre d’altro: posteggi per mamme etero, ascolti televisivi, fake news; e le soluzioni proposte sembrano più che altro complicare i problemi. Teresa decide di tornare nell’armadio, ma ormai neppure quello è più lo stesso. Sembra che la Terra abbia perso la sua funzione naturale, che gli animali siano diventati oggetti che noi ricopriamo di attenzioni per colmare un vuoto. Gli uomini e le donne sono diventati macchiette e non c’è più nulla che possa ristabilire l’ordine delle cose, ma la Mannino nel fare questa fotografia dei tempi moderni non è mai banale e passando dalla poesia alla comicità in pochi secondi.

Il monologo tocca i valori di oggi, che poi sono disvalori: ovvero il consumismo, il business, la corsa ai regali. “figuriamoci che Gesù ne ha ricevuti solo tre e ci ha fatto Natale e Capodanno!”. “Noi umani non stiamo bene. Oggi entri da Zara e ti sembra di essere alle terme. E quelle povere commesse? Sono la seconda specie vivente in via di estinzione dopo i panda”. Si ride molto nello spettacolo. E insieme si riflette su un pianeta che cambia molto velocemente, con criticità legate al surriscaldamento globale. L’attrice sicula si muove tra citazioni poetiche, per esempio i versi della poetessa polacca premio Nobel Wisława Szymborska, e ironia, conducendo il pubblico nel cuore di tutti i temi caldi del momento, dal cambiamento climatico agli usi impropri del condizionatore, al consumo smodato di oggetti.

Oggi quando vediamo un maglioncino a nove euro e novanta, ce lo compriamo anche se non ci piace. Mio nonno, invece, aveva un abito per l’inverno e uno per l’estate. Ci metteva un attimo a fare il cambio di stagione”. Con comicità efficace, l’applaudita performer punzecchia la coscienza anche sull’emergenza plastica, facendo notare che, mentre ai suoi tempi, il regalo si faceva solo al festeggiato, “ora al compleanno dei bambini si accumulano carovane di confezioni, anche perché a ciascun invitato bisogna dare un regalino. Che sennò ci resta male… Cose da pazzi!”.

Teresa riesce a rendere intelligentemente leggero anche ciò che è senza dubbio drammatico. Come l’infestazione delle coltivazioni di grano. Svolte epocali, che oltre all’ambiente e altri processi globali, stanno rivoluzionato la nostra stessa quotidianità. Come la sostituzione del termometro al mercurio con quello al galistano, “che solo per farlo scendere, ci si mette una vita!”. Spiazzante e mai prevedibile, l’attrice produce un salutare disincanto su ogni fronte.

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