Teatro: il 1° ottobre parte la stagione dello Storchi, abbonamenti dal 14 settembre

Parte ad inizio ottobre la nuova stagione del Teatro Storchi di Modena, presentata in una conferenza stampa assieme a quelle dei teatri che fanno parte di ERT. A inaugurarla, dall’1 al 3 ottobre sarà “Con il vostro irridente silenzio. Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro” (foto) ideato da Fabrizio Gifuni: dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, l’attore si confronta ora con lo scritto più scabro della storia d’Italia, il j’accuse del presidente della Dc sequestrato nel 1978 e condannato a morte dalle Brigate Rosse. “Figli di un Dio ubriaco”, in scena l’8 e il 9 ottobre, è il nuovo allestimento del Balletto Civile di Michela Lucenti. Con un cast numeroso di età compresa fra i 9 e 76 anni, la pièce ingloba la partitura dei Madrigali di Claudio Monteverdi e si ispira alla musica barocca, solo in apparenza lontana dal nostro presente. In “Cleopatràs” (12 e 13 ottobre) Valter Malosti affronta il primo scritto della trilogia dei Tre Lai di Giovanni Testori, l’ultimo testo dedicato a tre lamenti d’amore di altrettante grandi donne: Cleopatra, Erodiade e la Mater dolorosa. Da Dante a Shakespeare, la storia di Cleopatra ha superato i secoli e ha popolato il nostro immaginario: a vestire i panni della regina d’Egitto nella sua ultima ora di vita è Anna Della Rosa.

Dopo due periodi di prova in residenza in Portogallo (a Setúbal e a Lisbona), il nuovo spettacolo di Pippo Delbono, “Amore”, debutta in prima assoluta dal 28 al 31 ottobre. L’artista di casa a ERT ha intrapreso un viaggio di creazione teatrale con artisti portoghesi di diverse discipline, fra cui Pedro Joia, noto musicista e compositore, due volte Premio Carlos Paredes; il cantante di fado Miguel Ramos e la scenografa Joana Villaverde. A questi si aggiunge la musicista e scrittrice angolana Aline Frazão. Una coproduzione internazionale che si interroga sul significato della vita nel nostro oggi, dopo l’esperienza della perdita e del distacco che la pandemia ha portato con sé. Dall’11 al 14 novembre Valter Malosti è interprete e regista di “Se questo è un uomo” di Primo Levi, il romanzo che da oltre settant’anni racconta ai lettori di tutto il mondo la verità sullo sterminio nazista. In occasione del centenario dalla nascita dell’autore nel 2019, Malosti ha portato in scena per la prima volta direttamente il testo, senza alcuna mediazione, restituendo la cruda realtà storica del campo di concentramento insieme ai terribili interrogativi che suscita. Lo spettacolo è una produzione ERT / Teatro Nazionale, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e Teatro di Roma – Teatro Nazionale. Continua l’indagine di Carmelo Rifici sugli archetipi dell’inconscio collettivo: dal 18 al 21 novembre “Macbeth, le cose nascoste”, prodotto da LAC Lugano Arte e Cultura, in coproduzione con Teatro Metastasio di Prato, TPE Teatro Piemonte Europa, ERT / Teatro Nazionale. Il lavoro è una riscrittura del testo shakespeariano, frutto dell’incontro e del dialogo fra la compagnia e due psicanalisti junghiani, Giuseppe Lombardi e Luciana Vigato.

Dopo il debutto al festivalfilosofia, arriva nel Ridotto del Teatro Storchi “Il Grande inquisitore e altre parabole” dal 23 novembre al 5 dicembre, con matinée dal 2 al 5. A duecento anni dalla nascita di Fëdor Dostoevskij, lo spettacolo di ERT, scritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Silvia Rigon, è costruito intorno alla parabola più densa ed estrema dell’autore russo, La leggenda del grande inquisitore, a cui si intrecciano altre favole allegoriche sul tema della libertà. In scena Andrea Argentieri, Simone Baroni, attore diplomato alla Scuola Iolanda Gazzerro di ERT, e Marco Cavalcoli. Per il suo esordio da regista, Riccardo Frati – che dal 2015 ha curato per ERT / Teatro Nazionale il visual design di alcune produzioni – sceglie “Il piccolo principe” di Antonie de Saint-Exupéry, una produzione ERT dal 2 al 5 dicembre. Sono previste anche due matinée per le scuole il 30 novembre e il 1 dicembre. Favola moderna sul senso della vita, la solitudine e l’amicizia, dedicata a tutti i grandi che sono stati bambini un tempo, contiene un messaggio universale: l’importanza del linguaggio, essenza stessa del legame fra gli esseri viventi e della comprensione. La stagione prosegue dal 16 al 19 dicembre con “Piazza degli Eroi” di Thomas Bernhard; il regista, sceneggiatore e scrittore palermitano Roberto Andò allestisce una riflessione sul fascismo e sul nazismo, un’indiretta analisi di tutti quei segnali che ne possono presagire il ritorno oggi.

Nella sua complessità “Pour un oui ou pour un non” di Nathalie Sarraute è una prova d’attore per Franco Branciaroli e Umberto Orsini che si ritrovano insieme sul palco dopo tanti anni. Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente il rapporto di due vecchi amici? Una commedia che gioca sull’uso e la manipolazione del linguaggio guidata da uno dei maestri dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, in scena nei giorni di Capodanno dal 28 dicembre al 2 gennaio. Dal 13 al 16 gennaio è la volta del dittico diretto da Carlo Cecchi che riunisce due atti unici di Eduardo De Filippo: “Dolore sotto chiave” e “Sik-Sik, l’artefice magico”. Il primo, nato come radiodramma nel 1958, affronta il tema della morte che il commediografo ha attraversato in chiave comica, seria e semi-seria in diverse sue opere; il secondo ha per protagonista Sik Sik, un personaggio di successo che Eduardo ha interpretato alla fine della sua carriera e che solo a Napoli ha realizzato più di 450 repliche. Con “Il filo di mezzogiorno”, dal 20 al 23 gennaio, Mario Martone prosegue la sua esplorazione nella scrittura declinata al femminile: qui incontra la penna di Goliarda Sapienza, rimasta molto a lungo nell’ombra. Un viaggio nel percorso psicoanalitico della scrittrice, in cui i ruoli paziente/analista si invertono continuamente in un corpo a corpo senza esclusione di colpi. Dal 27 al 30 gennaio Andrea Chiodi rilegge “Troiane”, uno dei più grandi capolavori del canone occidentale capace di parlare ancora al nostro presente, con un cast composto da Elisabetta Pozzi, Graziano Piazza, Federica Fracassi e Alessia Spinelli.

A trent’anni di distanza dalla teatralizzazione del poema dantesco, Federico Tiezzi e Sandro Lombardi tornano ad allestire tre lavori basati sulle drammaturgie allora create da Edoardo Sanguineti, Mario Luzi e Giovanni Giudici. Un progetto triennale che vede la sua prima tappa nel 2021 con “Purgatorio”, al Teatro Storchi dal 4 al 6 febbraio. Il 12 e 13 febbraio – con una matinée l’11 – OZ, lo spettacolo-game rivolto a un pubblico dai 7 anni in su ideato da Chiara Lagani e Luigi De Angelis e tratto dai quattordici libri di Frank Lyman Baum. Ogni bambino in sala è dotato di un telecomando a pulsanti. Gli spettatori, attraverso uno schermo installato sul palcoscenico, sono interrogati più volte con diverse domande che hanno a che fare con le scelte che Dorothy dovrà di volta in volta sostenere. Sono i bambini a determinare il destino della protagonista e dei suoi amici. Silvio Orlando è protagonista il 15 e 16 febbraio de “La vita davanti a sé”, tratto dal romanzo di Romain Gary, Premio Goncourt nel 1975. La storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani, diventa il pretesto per parlare del tema della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi.

Pascal Rambert, Premio del Teatro dell’Académie Française 2016, porta al Teatro Storchi il 19 e 20 febbraio Sorelle, la versione italiana di “Soeurs”, creato originariamente per Marina Hands e Audrey Bonnet. Il regista ha ripensato lo spettacolo per Sara Bertelà e Anna Della Rosa che ha già lavorato con Pascal Rambert nella versione italiana di Clôture de l’amour (testo di enorme successo rappresentato in diversi paesi del mondo e tradotto in 23 lingue) prodotta da ERT / Teatro Nazionale nel 2012. Un lavoro potente che conferma Pascal Rambert uno dei più importanti autori e registi internazionali. Dal 24 al 27 febbraio Valter Malosti dirige Marco Foschi, Danilo Nigrelli, Marco Manchisi e Irene Petris ne “I due gemelli veneziani”, proseguendo la sua esplorazione della lingua italiana a teatro. Insieme ad Angela Demattè, Malosti è entrato nel laboratorio linguistico di Carlo Goldoni utilizzando soprattutto i suoi lavori in musica per restituire ai personaggi un italiano più sporco e meno edulcorato. Una vera e propria macchina di divertimento che porta con sé tutti gli elementi tipici delle commedie goldoniane e che in questo allestimento svela inediti sguardi sulla contemporaneità, oltre che una prospettiva più ampia sui personaggi, in particolari quelli femminili. Una produzione Teatro Stabile del Veneto, TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro Metastasio di Prato, ERT / Teatro Nazionale Tredici attori, un musicista e un riferimento della letteratura russa come il professore Fausto Malcovati portano in scena dall’8 al 13 marzo “Padri e figli” di Ivan Turgenev con la regia di Fausto Russo Alesi. Uno spettacolo corale, prodotto da ERT / Teatro Nazionale, Teatro di Napoli -Teatro Nazionale, che affonda le radici in una ricerca pluriennale iniziata nel 2016 e che dopo la sospensione della scorsa stagione arriva sul palcoscenico dello Storchi in prima assoluta.

Il cartellone prosegue dal 17 al 20 marzo con “Don Juàn in Soho” di Patrick Marber e la regia di Gabriele Russo: una particolare riscrittura del classico di Molière Don Giovanni o il convitato di pietra ambientata a Soho, il quartiere a luci rossi della Londra dei nostri giorni. Il Don Juàn di Marber è moralmente ambiguo, un fascinoso antieroe estremo e punk. Le musiche dello spettacolo sono affidate a Morgan, fondatore dei Bluvertigo e artista versatile che divide la sua carriera fra musica e televisione. Per la sua seconda regia Michela Cescon sceglie “L’attesa” (30 e 31 marzo) di Remo Binosi, testo vincitore del “Biglietto d’oro Agis” come miglior novità italiana nel 1994 e che ha fatto conoscere l’autore veneto al grande pubblico. Due attrici d’eccezione insieme sul palco per la prima volta, Anna Foglietta e Paola Minaccioni, danno corpo e voce alla nobildonna Cornelia e alla serva Rosa, allontanate e rinchiuse per nove mesi per nascondere una gravidanza. Nonostante l’azione sia ambientata nel ‘700, i temi e i contenuti sono universali e riescono a parlare al pubblico di oggi con una grande forza drammatica. Valerio Binasco propone dal 7 al 10 aprile “Le sedie” di Eugène Ionesco, un classico che ancora oggi demolisce tutte le convenzioni su cui si basa la nostra quotidianità. Michele Di Mauro e Federica Fracassi sono gli interpreti di questa amara commedia, i cui tratti assurdi si dissolvono in un vortice di parole che via via perdono senso.

Doppio appuntamento con il teatro dalla forte vocazione politica di Tiago Rodrigues, autore, attore e regista portoghese, recentemente nominato direttore artistico del Festival d’Avignon. Il 28 e 29 aprile “Catarina e a beleza de matar fascistas”, una coproduzione internazionale di quindici teatri e festival, fra cui ERT / Teatro Nazionale. Al centro dello spettacolo una famiglia che per tradizione uccide fascisti e la riflessione sulla crescita esponenziale dei populismi nell’Europa contemporanea. Il 7 e l’8 maggio “Antonio e Cleopatra”, un’opera originale, costruita sulla memoria della tragedia di Shakespeare che a sua volta getta le basi nel ritratto biografico che Plutarco fa di Marco Antonio in Vite parallele, e che guarda all’attualità, a un presente segnato dal “doppio” e dalla contraddizione. La stagione del Teatro Storchi si chiude il 10 e l’11 maggio con uno dei testi più perturbanti di Bernard-Marie Koltès “Nella solitudine dei campi di cotone”. Andrea De Rosa sceglie per i due ruoli di Dealer e Cliente un attore, Lino Musella, e un’attrice, Federica Rosellini, manomettendo così il conflitto omosessuale dei due protagonisti del testo.

 

CAMPAGNA ABBONAMENTI e BIGLIETTI

La campagna abbonamenti si apre martedì 14 settembre: a partire da questa data sarà possibile acquistare i nuovi abbonamenti Card 6, 8 e 12 spettacoli mentre da martedì 21 settembre al via la vendita dei singoli biglietti. Si confermano le riduzioni per giovani under 29, studenti e over 60. ERT si pone come interlocutore del pubblico dell’intera Regione, promuovendo una relazione non solo tra i teatri delle città e i propri cittadini, ma con tutti i pubblici dei teatri, offrendo la possibilità di spaziare tra le programmazioni: Card 6 spettacoli è l’abbonamento a formula libera utilizzabile a Modena, Vignola, Bologna e Cesena. Card 8 e 12 spettacoli permettono di scegliere fra i titoli in cartellone esclusivamente al Teatro Storchi. Dal 6 agosto, in base all’art. 3 DL n.105 23/07/2021, per accedere ai luoghi di spettacolo è necessario, oltre all’obbligo di indossare la mascherina, avere il Green Pass. All’ingresso il personale di sala incaricato chiederà di mostrare il QR code digitale o cartaceo e un documento di identità in corso di validità. Per i minori di 12 anni non è previsto l’obbligo del Green Pass.

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