Questa settimana volevamo fare una panoramica sul centro storico di Modena e, in particolare, sulla sua riqualificazione. A che punto sono i lavori in corso, quali sono quelli completati e quali i programmi futuri, lo abbiamo chiesto all’assessore Andrea Bosi. “Siamo arrivati quasi alla fine di un intenso programma di riqualificazione del suolo pubblico e delle strade”, spiega l’assessore. “L’obiettivo era abbattere le barriere architettoniche e rigenerare, utilizzando materiali di pregio, come selce e ciottoli di fiume. Dopo aver riqualificato tante strade (Mondatora, Canalino e via dei Servi), oggi siamo alla fine anche di via San Pietro e, a breve, di via San Giacomo. Abbiamo approvato altri lavori in Canalchiaro, che è un po’ il simbolo di questa importante riqualificazione, perché è una via principale e ha un grosso impatto visivo. Nel primo tratto di Rua Muro, abbiamo in programma la sostituzione dell’asfalto, usato per rifare anche alcune strade di servizio (Campanella, Modonella e Calle di Luca), che abbiamo reso più belle e senza barriere. L’obiettivo era creare bellezza sotto e sopra i piedi, come in via Battisti, in Pomposa e in Piazza XX Settembre dove ci sono installazioni che rendono molto piacevole lo spazio pubblico. L’ottica è unire funzionalità e bellezza, anche per favorire il turismo”.
Tra le sue deleghe c’è anche il decoro. Uno dei motivi del malcontento sulla nuova modalità di raccolta sono i sacchi in strada, “brutti da vedere” come lo erano, del resto, i cassonetti. In centro le cose stanno lentamente migliorando, pare…
“E’ così. Un cambio di modalità ha sempre bisogno di un periodo di assestamento. In città analoghe a Modena, sono serviti 6/8 mesi per finire il rodaggio e far abituare la popolazione. La nuova raccolta era necessaria perché ci permette di aumentare la percentuale di differenziata. Molta gente differenziava già prima, ma se qualcuno non lo faceva, non c’era modo di costringerlo e questo teneva basse le percentuali. Con il nuovo sistema, la differenziazione aumenta. L’impatto diminuisce un po’ alla volta, perché la gente capisce come funziona, ricorda giorni e orari giusti. Ci sono ancora dei correttivi da apportare ed Hera si è impegnata a capire quali sono. L’obiettivo è avere, tra settembre e ottobre, una città pulita con il porta a porta a regime”.
In estate il centro raggiunge l’apice come luogo di aggregazione. Eventi e tavolini all’aperto sono una buona calamita? Funzionano anche sul turismo?
“Assolutamente sì! Abbiamo eventi talmente consolidati e pubblicizzati che ci sono persone che li aspettano proprio per la loro qualità. Mi riferisco a quelli di Modenamoremio e ad altri che riguardano le eccellenze enogastronomiche e culturali. Le persone vengono a Modena per godere delle eccellenze e di un centro storico che è un gioiellino“.
Un centro storico senza auto o quasi, come lo vede? Pedonalizzare di più e allargare la ZTL senza ‘impiccare’ residenti ed esercenti, è possibile?
“E’ possibile, sì, ma in un percorso lungo. I grandi cambiamenti richiedono tempo e non si può, da oggi a domani, dire basta alle auto. Dobbiamo creare aree dove ridurre l’impatto delle auto e, anno dopo anno, estenderle, per dare il tempo ai cittadini di abituarsi a una mobilità alternativa. Le auto però, anche se poi saranno magari elettriche o ibride, sono ancora un mezzo di trasporto necessario anche per la logistica delle merci in centro. Bisogna stringere un po’ alla volta i bulloni senza integralismi, senza forzare la mano“.
E piazza Matteotti? Diventerà la piazza dei bambini?
“Piazza Matteotti ha visto nascere, di recente, il Mercato Campagna Amica di Coldiretti in uno spazio abbandonato che ora è vissuto in modo positivo. Con i due ristoranti e la giostrina storica, questo rende la piazza frequentata tutto il giorno. Continueremo a investire, metteremo altre due giostre e, sul lato opposto ai portici, riqualificheremo le aiuole che diventeranno aiuole didattiche come quelle di Milano Marittima. Bambini, adulti, verde e cibo: questa è l’idea su Piazza Matteotti“.
I Giardini Ducali, invece, restano una spina nel fianco?
“C’è stato un problema con alcune frequentazioni molto complicate tra l’autunno e l’inverno, ma la Questura si è impegnata, insieme alle forze dell’ordine, e la situazione è migliorata. C’è, inoltre, una buona illuminazione e ci saranno le iniziative estive. Abbiamo candidato un progetto di restauro del parco a un bando PNRR, è stato ammesso ma non ancora finanziato. Se arriveranno le risorse per investire, lo faremo perché i Giardini Ducali sono il cuore verde del centro storico“.
Rimanendo in centro, c’è altro da aggiungere?
“In tema di legalità, aggiungo che, grazie all’impegno dell’Amministrazione, in centro storico non ci sono più case da gioco, come quella che c’era prima, ad esempio, vicino al teatro Storchi. C’erano 29 case da gioco in città, ora sono 8 e nessuna in centro storico“.
di Patrizia Palladino