Coronavirus, numeri da capire: l’intervista all’epidemiologo Dr Carrozzi

Il virus circola ancora e questa volta a dircelo, forte e chiaro, è l’aumento dei contagi registrato nelle ultime settimane. I numeri che sentiamo ogni giorno ci spaventano, perché non sono piccoli e perché sono in crescita. I numeri, però, anche quelli del contagio, vanno capiti e interpretati. Abbiamo chiesto al Dottor Giuliano Carrozzi, epidemiologo dell’Ausl di Modena, di aiutarci a farlo.

Dottor Carrozzi, la Fondazione Gimbe di Bologna segnala che nella settimana dal 19 al 25 agosto i nuovi positivi sono aumentati del 92,4%. Qual è l’andamento su Modena e provincia?
I fenomeni tendono ad assomigliarsi un po’ in tutta Italia seppur con modulazioni diverse. Noi abbiamo avuto il picco intorno al 23 marzo poi il calo, fino al minimo di giugno. Da metà luglio la curva del contagio cresce, lentamente ma cresce. Abbiamo anche aumentato lo screening, però, l’attività di ricerca che ci consente di intercettare i nuovi casi e i loro contatti e di metterli in isolamento, riuscendo, così, a evitare i grossi focolai e a fermare la trasmissione del virus. E’ importante fare in modo che la crescita sia lenta e non esplosiva. Nella nostra provincia l’attività di tracciamento dei contatti è molto intensa, c’è molta, molta, attenzione su questo”.

Oggi da dove partono prevalentemente i contagi? Famiglia, lavoro, vacanze, movida?
Non è così facile rispondere… Diciamo che nell’ultima settimana ha preso piede il rientro dall’estero, mentre prima prevalevano famiglia e lavoro. E’ difficile però avere il dato sulla provenienza in tempo reale, occorre un po’ di tempo. Nell’ultimo periodo, sì, il rientro dalle vacanze ha inciso sull’aumento dei positivi, anche perché prima non c’erano i rientri. Va detto, però, che la percentuale di positivi tra chi è rientrato dalle vacanze è abbastanza bassa, circa l’1,5%”.

C’è grande attenzione in questo momento sull’inizio della scuola. Quando potremo vedere, dai dati, se e quanto incide sui contagi?
Abbiamo un sistema di sorveglianza che ci mostra tutto in tempo reale, giorno per giorno, ma i numeri vanno interpretati. Non ci dobbiamo spaventare se, dopo l’inizio della scuola, troviamo un insegnante o un bambino positivo, perché accade già ora. Giriamo, usciamo e abbiamo contatti, è normale. Il cuore della domanda è se l’inizio della scuola determinerà un forte aumento o un discreto aumento rispetto alla situazione attuale. Se la prima settimana di scuola avremo qualche caso, non dobbiamo fasciarci la testa, perché magari la seconda settimana saranno zero o pochissimi. Il fenomeno va osservato in un periodo abbastanza lungo, i trend corti fanno commettere errori clamorosi. Quando i numeri dei nuovi contagi sono sotto i 100 al giorno, possono oscillare per motivi statistici, di casualità, e questo vale anche per la scuola”.

Insomma è più importante la tendenza rispetto al numero in sé…
Sì è la tendenza che conta e, non lo nascondiamo, la tendenza dalla seconda settimana di luglio ha ripreso a crescere, seppur lentamente. Certamente, tra i motivi di questa crescita, c’è l’attività di ricerca e l’attivazione di nuovi screening. Continua la ricerca sulle CRA e sui lavoratori, sono stati attivati due forti screening nei comparti lavorazione carni e logistica e il rientro dalle vacanze, in particolare da alcuni paesi, ha fatto aumentare lievemente i nuovi positivi. L’ultimo screening attivato è quello sugli insegnanti. La scorsa settimana, però, la percentuale di nuovi positivi è stata del 2% sul totale dei testati, con una tendenza in leggero aumento. Siamo attenti ma senza allarmi. Non c’è stato un impegno della rete ospedaliera e non abbiamo malati covid in terapia intensiva, ci sono gli elementi per stare tranquilli”.

Dal punto di vista dei numeri, che autunno ci aspetta?
Questo non si può sapere ora ma stavolta arriveremo pronti e questo farà la differenza. In questi mesi abbiamo imparato molte cose e abbiamo aumentato i posti letto, con due reparti nuovi di terapia intensiva. Sono fiducioso nonostante avremo, ne sono convinto, un picco autunnale perché il 95% di noi non ha ancora incontrato il virus ed è suscettibile di incontrarlo. Sarà particolarmente importante fare il vaccino antinfluenzale e continuare a rispettare le misure di sicurezza. Il virus circola ancora, dobbiamo essere pronti ad affrontarlo al meglio delle nostre possibilità”.

 

di Patrizia Palladino

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