Manzòla: dolorosa obnubilazione muscolare del braccio, conseguenza del susseguirsi di noiosi sforzi reiterati. Si sviluppa in special modo nel capo mediale del muscolo bicipite. Nel corso dei millenni ha assunto anche numerosi significati ‘laterali’ in uso presso vecchie e nuove generazioni. Esempio di utilizzo: ‘Ho dato due mani di bianco al garage e mi è venuta la manzòla’ oppure ‘A segare a mano i rami in giardino mi è venuta la manzòla’. La manzòla è un dolore sordo, una grevità della carne che si può anche trascinare per lunghi periodi, da qui la notissima ‘postmanzòla’, come sottolinea l’enunciazione: ‘Mi sono fatto così tante raspe da cinno che ho ancora la manzòla’.
Come si diceva all’inizio, può assumere anche un senso figurato evidenziando pallose esperienze esistenziali, come nel caso colloquiale: ‘Mia moglie mi ha portato allo Storchi a vedere Orsini. Na manzòla…’ oppure ’A sun andè al festival d’la filosofia a scultèr bagài, cum’as ciàma…Sigmund Batman…insàma le lò, t’è capì… ragàz…na manzòla…’. La manzòla può sopraggiungere anche ogni mattina al bar al momento della lettura a ufo dei giornali quotidiani, in particolare modo quelli locali, soprattutto in presenza di articoli su tassametri, fotored, autovelox, parcheggi al Novipark, rapine (crime-manzòla), mostre di figurine, sagre del lambro o del porco (gastro-manzòla), interviste a Caliendo (manzòla ultras), successi di Bottura (manzòla invidiosa), gesta delle Donatellas (gossip-manzòla), canzoni di Benji e Fede (baby-manzòla) eccetera.
Esiste anche una peculiare forma di manzòla collettiva che si palesa in casi della serie ‘Son stato un’ora in coda in Posta. C’erano 200 pensionati a tirare la pensione. Ciavevàmo tutti una manzòla…’. Per non parlare della cosiddetta ‘manzòla anticipata’, dagli esperti definita ‘psicomanzòla’, invalidante tipo di manzòla che si manifesta prima dell’episodio manzolante, come nel caso: ‘Vado a casa perché stasera mia moglie ha invitato mia suocera a cena…ho già la manzòla’.
di Stefano Piccagliani
