Grandi dischi da riscoprire: “Deja Vu” di Crosby, Stills, Nash & Young

Crosby, Stills, Nash & Young – “Deja Vu” (50th Anniversary Edition)

“Deja Vu” di Crosby, Stills, Nash & Young è uno degli album più importanti del rock americano anni ‘70 e una vera e propria pietra miliare del sound della California del sud. Si tratta del primo disco in quartetto dei quattro musicisti e il primo che vede riunirsi Stephen Stills e Neil Young, dopo le liti che avevano portato alla fine dei Buffalo Springfield. Un album la cui gestazione non fu certo idilliaca come quella del primo lavoro in trio. Questo soprattutto per la situazione emotivamente difficile dei protagonisti. Nash e Stills si stavano lasciando con le rispettive compagne, Joni Mitchell e Judy Collins, e Crosby dovette affrontare l’evento che ne avrebbe segnato la vita e la carriera per lungo tempo, la morte in un incidente stradale della sua ragazza Christine Hinton.

Sei mesi di lavoro in un atmosfera di forte tensione quindi, con i quattro musicisti che continuavano a litigare e a criticarsi a vicenda, hanno alla fine partorito una serie di canzoni straordinarie. Innanzitutto possiamo dire che, rispetto al debutto in trio dell’anno precedente, le forti personalità dei quattro in “Deja Vu” emergono in maniera ancora più netta, anticipando di fatto le “Four Way Streets” che intraprenderanno poco tempo dopo. C’è l’anima rock-blues di Stills nella iniziale “Carry On” e nella grande versione di “Woodstock”, brano che Joni Mitchell aveva dedicato al mitico festival del ‘69, c’è la delicatezza british di Nash nella beatlesiana “Our House”, dedicata alla sua storia d’amore con la Mitchell, così come ci sono le atmosfere psichedeliche dell’hippie Crosby (su tutte la fascinosa title-track) e le grandi ballate folk-country di Young, in particolare la deliziosa “Helpless”.

La nuova edizione dell’album, pubblicata per celebrare il suo 50° anniversario, propone, oltre al disco originale in vinile e CD, altri tre dischetti con demo, outtakes e alternate takes che forniscono una rappresentazione definitiva di quel periodo creativo e di quelle registrazioni. Ci sono vere e proprie chicche come una splendida “The Lee Shore”, cantata da Crosby, un demo casalingo di “Our House”, con la stessa Joni Mitchell ai cori, la prima versione di “Birds” di Neil Young e una meravigliosa “Bluebird Revisited” di Stills, dall’atmosfera southern. E c’è tanta altra grande musica. La più importante ristampa dell’anno.

di Giovanni Botti

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