La vittoria conquistata al Braglia contro l’Arezzo ha riportato un minimo di serenità in casa Modena, ma non ha fugato i dubbi emersi nell’ultimo periodo. I canarini hanno confermato le ormai croniche difficoltà del reparto offensivo e solo l’ingresso in campo di Sodinha ha portato idee e fantasia. Inoltre la stessa condizione psico-fisica della squadra resta un punto interrogativo per il finale di stagione e soprattutto per i play-off. Intanto c’è da mantenere il quarto posto per il quale l’avversario più credibile, la Triestina, è rimasta dietro di sei punti dopo la sconfitta nel recupero con la Sambenedettese. E bisogna sempre tenere d’occhio anche gli altri gironi per la classifica della migliore quarta che significherebbe saltare un ulteriore turno di play-off. Al momento l’avversario più pericoloso dei gialloblù in tal senso è il Catanzaro che, considerando un coefficiente punti diverso visto che il girone C ha 19 squadre, è davanti al Modena, seppur di poco (60 punti contro 61,22). Domenica alle 15 i canarini scenderanno nelle Marche per affrontare il Fano sulla cui panchina siede da un paio di settimane l’ex centrocampista della Juventus Alessio Tacchinardi, chiamato dalla società granata al posto del dimissionario Flavio Destro. Un cambio di guida che ha portato quattro punti in due partite e ha ridato fiducia ad un ambiente depresso.
La sfida tra Fano e Modena fa tornare alla mente i campionati di serie C1 della prima metà degli anni ‘80, i migliori della storia della compagine marchigiana e quelli di una faticosa risalita per i canarini. Sei sono le partite disputate allo stadio Mancini, le cinque tra il 1980 e l’86 e l’ultima del 2017. Il bilancio non è certamente favorevole al Modena: tre vittorie dei padroni di casa, due pareggi e un solo successo gialloblù. Il primo confronto risale al campionato 1980-81. La squadra di Bruno Pace, appena risalita dalla C2, era in serie positiva da alcune giornate e cercava di rientrare in corsa per un’insperata promozione. A Fano, contro la miglior squadra granata di sempre (terza a due punti dalla seconda e dalla serie B a fine stagione), guidata in panchina da Gigi Mascalaito e in campo da Mauro Rabitti, futuri protagonisti al Braglia, il Modena perse per 1-0 al termine di un match fiacco e deciso da una rete di Allegrini, dando quindi addio ai propositi ambiziosi. Il 3 gennaio 1982, i Gialli di Giorgi, meno brillanti del solito, dovettero accontentarsi dello 0-0, mentre nel campionato successivo fu un gol di Mochi, altro futuro canarino, a lanciare il Fano verso una vittoria (2-1) che inguaiò il tecnico modenese Titta Rota, poi esonerato dopo qualche giornata. Sconfitta per 2-1 anche nel campionato 1983-84, al termine di una gara decisa al 90′ da Cornacchini.
La prima, e finora unica, vittoria del Modena al Mancini è invece quella del 1986, un successo in rimonta firmato da un gol di rapina di Frutti e da una punizione di Domini a due minuti dalla fine, dopo l’iniziale vantaggio marchigiano di Talevi. Infine la sfida dell’aprile 2017, uno scontro salvezza tra il Modena di Capuano e il Fano guidato da Agatino Cuttone che si concluse a reti bianche. Lo scorso anno si è invece giocato solo il match del Braglia (2-1 con rete decisiva di Rossetti al 90′), vista la sospensione del torneo a causa dello scoppio della pandemia.
di Giovanni Botti