Storie di Sport: alla scoperta dell’ASD Modena Badminton, promosso in serie A

Un piccolo grande miracolo sportivo quello ottenuto dall’ASD Modena Badminton. La società, guidata dal Presidente Marco Tarabusi, ha recentemente centrato la promozione nel campionato di serie A. Scopriamo insieme questa disciplina, che sta prendendo sempre più piede.

Tarabusi, che cos’è il Badminton? 
E’ una disciplina sportiva olimpica, tra le più praticate al mondo, soprattutto nel continente asiatico e nel Nord Europa. Il Badminton lo assimilo all’atletica leggera o al rugby, per via delle affinità con il fair play e il terzo tempo. Si tratta di uno sport con regole di comportamento non scritte; nella maggior parte delle partite, a parte quelle di livello nazionale, non c’è neanche l’arbitro. Con il Badminton vinci sempre, ma se perdi… impari.

Quali sono le regole di gioco?
Il campo è più piccolo di uno da pallavolo. La rete al centro è alta 1.60 circa, e il giocatore deve mandare dall’altra parte il volano, senza farlo cadere per terra. Possiamo identificarlo come un misto tra volley e tennis. La racchetta è molto leggera, 80 gr, e quindi non comporta grandi problemi fisici. Esiste il Badminton singolo, il doppio e anche il doppio misto. Credo che sia uno dei pochi sport al mondo che permette ad un uomo e ad una donna di giocare affiancati. E quest’ultima è una delle specialità più belle. Nei tornei a squadre non esistono team tutte maschili o femminili, ma bensì misti, come il campionato nazionale a cui abbiamo partecipato. Nelle partite vince chi arriva per primo a 21 punti, alla meglio dei due set su tre.

In Italia è uno sport molto seguito?
Soprattutto in Sicilia, ma anche in Nord Italia. Noi rappresentiamo un po’ un’anomalia, e per questo ci vogliono un po’ bene tutti, dato che ci troviamo in una posizione geograficamente comoda. Giocando a questi livelli, i ragazzi possono andare in trasferta in tutta Italia, creando dei rapporti anche al di fuori del terreno di gioco.

Come nasce il progetto ASD Modena Badminton?
Anni fa, durante un viaggio in Danimarca coi miei figli, andammo a fare un giro in un centro commerciale e rimasi folgorato nel vedere che, nella galleria al centro, si trovavano una ventina di campi da Badminton. Vidi bambini, anziani, genitori tutti intenti a giocare. Mi piacque fin da subito e, una volta tornato in Italia, scoprii che non c’erano società sportive, ma solo una responsabile regionale che lo praticava a livello dilettantistico. Nel 2016, insieme ad Anizette Cabiles, decidemmo di diventare una ASD. Lei è una ragazza filippina è ha il Badminton nel cuore, essendo a casa sua uno sport nazionale. E’ una bravissima organizzatrice, oltre che giocatrice ed arbitro internazionale, ed il vero motore della nostra società, grazie alle sue conoscenze. Purtroppo siamo in uno stato in cui il Badminton non è tanto conosciuto, per lo più in una regione in cui non abbiamo rivali, essendo l’unica società agonistica. Quando andiamo in giro per l’Italia rappresentiamo tutta l’Emilia-Romagna.

Di recente siete stati promossi in serie A, un risultato straordinario…
Ogni anno, un po’ per fortuna o per passione, abbiamo fatto dei piccoli passi in avanti. Quest’anno, avendo ingaggiato ragazze bulgare, siamo riusciti a fare uno scatto in più. Noi siamo una società piccola, che si troverà a fronteggiare i grandi. Per questo motivo la passione da sola non basta, ci vuole anche l’aspetto economico. Abbiamo fatto la richiesta all’Agenzia delle Entrate e abbiamo aperto il 5X1000. Inoltre, abbiamo iniziato un crowdfunding che durerà quaranta giorni. Siamo ancora una società in fase embrionale. Vogliamo crescere non solo in ambito sportivo: abbiamo una nostra carta dei valori. Non siamo solo quelli che si allenano in palestra, ma vogliamo dare qualcosa in più. E per questo abbiamo bisogno di supporto, altrimenti rischiamo di fare un exploit destinato poi a scadere.

Come si svilupperà il prossimo campionato?
Per motivi di costi funzionerà come la serie B. La Federazione organizza dei concentramenti, nei quali si giocano tre partite in un weekend. Di solito sono a Milano, Trentino e Sicilia. Poi in base alla classifica si passa all’ultimo concentramento per i play-off. Fare un torneo come nel calcio sarebbe una spesa troppo grande. Chiaramente il livello della serie A è molto alto. Abbiamo assistito alle finali vinte da Bolzano e abbiamo constatato che c’è un abisso tra le due categorie.

di Mattia Amaduzzi

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