“Instromenti Musicalissimi”, un video per gli antichi strumenti musicali del Museo Civico

È la collezione di antichi strumenti musicali del Museo civico di Modena, una raccolta unica che comprende un centinaio di pezzi, la protagonista di “Instromenti musicalissimi”, il documentario realizzato dall’associazione Euphonia che conduce il pubblico in un affascinante viaggio sonoro sulle note di spinette, arpe, flauti dolci e flauti traversieri, strumenti di un tempo suonati da giovani musicisti di oggi. Il documentario è nato da un’idea di Giovanni Paganelli, clavicembalista e direttore d’orchestra, presidente di Euphonia, ed è stato realizzato in collaborazione con il Museo Civico e l’Archivio storico del Comune di Modena e con la Biblioteca Estense, nell’ambito del bando regionale “Giovani per il Territorio: la cultura che cura”, con il patrocinio dei Comuni di Modena, Formigine e Carpineti. Articolato in quattro puntate, della durata di un’ora ciascuna, il documentario compie un’operazione unica e concettualmente innovativa: rende fruibili a tutti gli strumenti esposti in museo, togliendoli dall’immobilità delle vetrine e facendoli “parlare”, e lo fa valorizzando il lavoro e l’impegno di musicisti giovanissimi.

Il video sarà diffuso a partire da sabato 19 febbraio in collaborazione con l’emittente modenese Trc, che lo trasmetterà alle 15.30 per quattro sabati consecutivi, e sui canali social dell’associazione Euphonia (fb EuphoniaModena e Youtube Scuola Euphonia Modena) e del Museo civico. Le quattro puntate del documentario, dirette dalla storica dell’arte triestina Pamela Volpi, rubano il titolo “Instromenti musicalissimi” a un’espressione utilizzata da Alessandro Tassoni nei suoi “Dieci libri di Pensieri diversi”, stampati a Venezia nel 1627. I video esplorano la collezione di strumenti musicali del Museo civico che comprende strumenti a tastiera, a fiato, ad arco e a pizzico databili in prevalenza tra il XVIII e il XIX secolo, realizzati da costruttori italiani e stranieri, tra i quali Pietro Termanini, Ermenegildo Magazari, Giovan Battista Dall’Olio, Antonio Apparuti, Thomas Stanesby Junior e Johann Wilhelm Oberlender.

Il nucleo principale della collezione è costituito dalla raccolta depositata nel 1892 dal conte modenese Luigi Francesco Valdrighi, interessante figura di erudito e appassionato cultore di storia patria e di musicologia, tra i protagonisti principali della prima puntata che dal Palazzo dei Musei si sposta nel castello di Carpineti, feudo della famiglia di Valdrighi e nella villa di Formigine, per tornare a Modena, a palazzo Carandini, dove il conte si spense nel 1899. È in particolare l’ambito musicologico ad avere donato fama imperitura a questa singolare figura di lucido e appassionato intellettuale: i suoi lavori posero infatti le basi per quella che nel Novecento sarebbe divenuta la riscoperta filologica della musica antica e dei cosiddetti “strumenti originali” sui quali eseguirla.

Le tre successive puntate del documentario, che, come la prima, godono di una breve introduzione di Francesca Piccinini, sono realizzate in collaborazione con il conservatorio Bonporti di Trento e Riva del Garda e la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano e sono incentrate su tre specifiche categorie di strumenti musicali: i flauti dolci, le arpe e i flauti traversieri.

A condurre il pubblico alla scoperta dei segreti e del suono di questi strumenti sono alcuni dei migliori specialisti italiani del repertorio musicale preclassico: Livia Caffagni per il flauto dolce, l’arpista Chiara Granata e Marco Brolli, docente di flauto traversiere. A completare il racconto del documentario, con esecuzioni musicali su copie moderne di strumenti originali, sono allievi e diplomati delle due istituzioni accademiche che hanno collaborato al progetto: Cecilia Massenzana (flauti dolci) Desirée Calzavara (violoncello) e Mattia Culmone (clavicembalo) del Conservatorio Bonporti; Margherita Burattini (arpa), Laura Minguzzi e Anna Venutti (flauti traversieri) della Civica Scuola di Milano, con la collaborazione del clavicembalista modenese Davide Zanasi.

Oltre al merito di divulgare la conoscenza di una storia poco nota dell’universo artistico e musicale del passato modenese, “Instromenti musicalissimi” offre la rara opportunità di ascoltare il suono dei flauti dolci e traversieri e delle arpe del Museo Civico nell’esecuzione di brani di compositori contemporanei agli strumenti stessi, fra i quali Diego Ortiz, Jacques Hotteterre, Georg Philipp Telemann, Philip Antony Corri, Domenico Scarlatti, Jean Baptiste Krumpholtz e Georg Friedrich Händel.

Euphonia, che ha la sede a Modena, in via Staffette Partigiane 9 (info@scuolaeuphonia.it) è un’associazione di promozione sociale che ha creato una scuola di musica e arte frequentata da oltre duecento allievi, tra bambini e adulti.

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