Sarà un super Carnevale, intervista a Giancarlo Iattici della Società del Sandrone

(Foto Campanini-Baracchi)

Modena si avvicina al Carnevale con le aspettative giuste, per una tradizione che in città è sempre alta e viva, grazie alla perseverante attività della Società del Sandrone. Giancarlo Iattici, presidente dell’associazione, sottolinea per questa edizione il ritorno delle maschere italiane, in arrivo da numerose regioni. Sarà così possibile per grandi e piccini avvicinare personaggi mascherati che fanno parte della tradizione del nostro paese. “Il Comitato delle Maschere Italiane”, spiega Iattici, “è una creazione abbastanza recente, non esisteva fino a qualche anno fa. È sorto a Parma, anche con la nostra attiva collaborazione, e sta cercando di diffondere e promuovere la cultura delle maschere come tradizione storica italiana da non disperdere. L’idea è rilanciare la tradizione andando alla ricerca di quei personaggi anche meno noti della commedia dell’arte (ma non solo) per arrivare a una sorta di mappatura nazionale.  

A Modena comunque non mancheranno le maschere più note…
Certo, ci saranno Arlecchino, Pantalone, Brighella, Gianduia, quelle venete quelle napoletane, ma anche gruppi che verranno dal Piemonte, dalla Val d’Aosta, dalla Calabria, forse anche dalla Sicilia. Tutte presenti nel corteo classico ma anche domenica mattina in piazza Roma dove la gente potrà prendere contatto diretto con le maschere.

In Italia ogni regione ha la sua tradizione di maschere?
Assolutamente, però col passare del tempo molte città non hanno curato questa tradizione. Faccio l’esempio di Bologna la Dotta che ha un personaggio meraviglioso come il dottor Balanzone. Bene, questa maschera non ha alle spalle una società che ne tenga viva la memoria. Qui a Modena invece la Società del Sandrone può contare su 700-800 soci. Ovviamente ci sono aree d’Italia, come il Veneto, che pullulano di centinaia di piccoli gruppi, ognuno con le proprie maschere quasi paesane o di quartiere.

Torniamo al carnevale modenese: il giorno clou sarà giovedì grasso, il 16 febbraio?
Sì, ma anche i successivi, almeno fino a domenica 19. Giovedì le maschere avranno la possibilità di sfilare davanti al corteo su auto d’epoca scoperte. Il corteo prenderà avvio alle 14 dalla piazza della stazione dei treni per un percorso che attraverserà corso Vittorio, piazza Roma, via Farini, via Emilia Centro, corso Canalgrande, via Saragozza, viale Rimembranze, corso Canalchiaro, ancora via Emilia e l’arrivo in piazza Grande previsto per le 16.

A quell’ora si terrà lo sproloquio: è già stato scritto?
Si figuri che noi cominciamo a lavorarci dal settembre dell’anno prima. Prendiamo gli eventi dell’annata e poi li aggiornano fino agli ultimi giorni. Quindi ora il discorso è già nelle mani dei Pavironici.

Sarà un discorso ottimista o cattivo?
Sandrone ha una particolarità: la schiettezza nel dire le cose e una spiccata ironia: colpisce con il fioretto, mai con la spada. Anche dove è più o meno arrabbiato, resta Sandrone, quindi pur sempre bonario.

E il Gran Veglione in Maschera?
Sarà un grande evento, è in programma sabato 18 febbraio alle otto di sera, usufruiremo delle sale storiche del comune e saremo tutti in abito settecentesco, con le dame con le gonne ampie e gli uomini tutti tirati a spigolo vivo. Ci sarà la musica e ci saranno anche i maestri di ballo per imparare i balli dell’epoca. Sabato sarà anche dedicato alle visite della famiglia pavironica ai cittadini, al mercato Albinelli, in giro in centro. Il venerdì invece Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo andranno a visitare le case di riposo, molte scuole, e speriamo che ci accettino anche all’ospedale.

Che in questi anni di Covid è stata un’area off-limits anche per le maschere?
Sì, infatti non sempre ci è stato consentito di andare a portare un saluto ai bambini.

E la festa di domenica pomeriggio in piazza Roma?
Sarà straordinaria. Consentiremo ai bambini di tutte le età di fare festa mascherati, con il coinvolgimento della Banda di Montese e Castel d’Aiano, della grande Orchestra dell’Appennino e degli Sgorghigueli Ballerini, e a un certo punto il corteo si sposterà fino in piazza Grande. Lì la piccola famiglia pavironica sproloquierà dalla preda ringadora.

E l’operetta, quando andrà in scena?
Non siamo riusciti ad avere la disponibilità del Teatro Pavarotti-Freni per martedì grasso, così l’abbiamo posticipata al 21 aprile. Sarà molto divertente, una parodia di “Cin Cin Là” che per l’occasione diventerà “Cin Cin Qua”.

di Francesco Rossetti

WP-Backgrounds Lite by InoPlugs Web Design and Juwelier Schönmann 1010 Wien